09 Dicembre 2024
Ancora un sacerdote ha deciso di sacrificarsi per gridare ai fedeli l’innominabile verità canonica sull’antipapato in corso. Si tratta di Padre Natale Santonocito, 61 anni, siciliano, prete della Diocesi di Palestrina, che oggi, nel giorno dell’Immacolata, alle 17.30 ha pubblicato sul suo canale “Regina della Pace” un breve, ma incisivo video sottotitolato in varie lingue e intitolato: “Devo dirvi la verità: Bergoglio non è il papa”.
In soli 12 minuti, Padre Natale enumera le principali motivazioni canoniche che riguardano la non-abdicazione di Benedetto XVI e la conseguente invalidità dell’elezione di Francesco che è divenuto a tutti gli effetti un antipapa, come 40 ce ne sono stati nella storia della Chiesa.
Si dice infatti antipapa, un papa che viene eletto in modo irregolare mentre è vivente il vero Pontefice romano.
Specifica padre Natale che le sue contestazioni a Bergoglio sono di carattere puramente canonico: le sue eresie sono solo una conseguenza del fatto di non essere il vero papa e di non avere il munus petrino, l’investitura divina che assicura al Vicario di Cristo l’assistenza speciale dello Spirito Santo.
Benedetto XVI, con quelle famose “dimissioni” dell’11 febbraio 2013, ha compiuto un gesto rivoluzionario, ma non tanto come sembra. In effetti ha ripercorso le orme di Gesù Cristo, di cui era il Vicario: con la sua Declaratio ha detto “qualcuno di voi mi tradirà”. Poi, il card. Sodano gli diede anche il famoso “bacio” al termine della dichiarazione, poi Benedetto venne detronizzato confinato ed esiliato come da can. 412 sulla sede totalmente impedita. Decise di appellarsi “papa emerito”, formula del tutto nuova di cui abbiamo dato una spiegazione anche grafica: è nient’altro che un eufemismo per dire “papa impedito”.
Abbiamo ripreso il video di Padre Natale sul canale “Codice Ratzinger” corredandolo di alcuni documenti citati. Giusto ieri è stata aperta la nuova (sesta) petizione direttamente al Segretario di Stato Card. Pietro Parolin.
La situazione si sta facendo insostenibile. Non sappiamo se il vescovo di Padre Natale, Mons. Mauro Parmeggiani, prenderà provvedimenti canonici contro questo bravo e coraggioso sacerdote. In ogni caso, sarebbe opportuno che prima si documentasse molto, molto attentamente sulla Magna Quaestio. Già altri vescovi, come quello di Sassari, sono frettolosamente intervenuti con aspre sanzioni canoniche, per esempio riducendo allo stato laicale don Fernando Cornet senza fornire la minima contestazione nel merito delle affermazioni del sacerdote. Passi falsi che il prossimo vero Papa potrebbe punire severamente, per la serie: “scomunicati oggi, cardinali domani; scomunicatori oggi, laici domani”.
Il sacrificio di questi sacerdoti coraggiosi è assolutamente fondamentale. Solo grazie a loro, il mainstream, completamente confiscato dagli antipapali gnostici sorretti dai poteri globalisti, censura in modo totale l’inchiesta giornalistica, il cui volume di riferimento, “Codice Ratzinger”, ha venduto oltre 23.000 copie ed è stato presentato in 150 conferenze in tutta Italia. Servono preti che escano fuori, dicano la verità e che impugnino subito legalmente qualsiasi tipo di sanzione canonica. E’ tutto nullo, visto che dal 2013 la Chiesa è stata in sede impedita e dal 31 dicembre 2022 è in sede vacante. In entrambi i casi, nessuno può prendere provvedimenti contro questi sacerdoti: ci vuole il vero Papa.
Riportiamo di seguito il testo della dichiarazione di Padre Natale Santonocito:
"Carissimi, ho finito in questo momento la Santa Messa e ho celebrato la solennità di nostro Signore Gesù Cristo re dell'universo. Adesso vi devo comunicarvi alcune mie decisioni che ho già riferito al vescovo il quale mi aveva chiesto di prendermi un po' di tempo per rifletterci ancora. Ho preso questo tempo, ho riflettuto, e ancora una volta la mia decisione è sempre quella: ai parrocchiani del luogo in cui ho svolto il mio Ministero, a tutta la diocesi di Tivoli e Palestrina e al mondo intero devo gridare questa verità che per molti può essere sconvolgente, ma che in realtà spiega tante cose strane che stiamo vivendo da troppo tempo.
Da 11 anni abbiamo un antipapa: il cosiddetto Francesco non è Papa, non lo è mai stato perché Benedetto XVI, l’11 febbraio 2013, non ha mai fatto una rinuncia al papato, non ha abdicato rinunciando al munus petrino, cioè all’investitura di Papa che deriva direttamente da Dio, come è espressamente richiesto dal can. 332.2; bensì papa Benedetto ha pronunciato una dichiarazione in cui rinunciava al ministerium, all’esercizio pratico del potere, e non al papato.
Questa Declaratio è stata pubblicata da media vaticani falsificata, sia rispetto all’originale latino, dove la parola commissum pronunciata da Benedetto XVI è stata sostituita con commisso, cambiandone radicalmente il significato, sia nelle traduzioni in inglese, francese, spagnolo, portoghese e polacco, dove il munus e il ministerium, concetti dal significato diversissimo, sono stati appiattiti con la stessa parola. Addirittura in tedesco, il Munus tradotto con la parola Amt e il ministerium tradotto con Dienst sono stati scambiati di posto per far sembrare che Benedetto avesse regolarmente rinunciato al Munus petrino.
Queste avvenute manipolazioni operate in Segreteria di Stato, lì per lì hanno consentito di far passare la Declaratio per un’abdicazione, mentre invece era un annuncio di sede impedita, genialmente scritto da papa Benedetto grazie a un sapiente uso del latino e del diritto canonico. Questa situazione lo condusse nel 2013 a doversi ritirare in sede impedita.
Avrete sentito, molti di voi, che dopo la morte di Benedetto, il suo biografo pubblicò nel gennaio 2023 una lettera in cui il papa affermava che al centro delle sue dimissioni vi era stata l’”insonnia”. Egli descrisse un episodio molto oscuro, un incidente che gli capitò durante il viaggio in Messico-Cuba nel marzo 2012.
Secondo un’istanza che è stata depositata presso il Tribunale vaticano, papa Benedetto potrebbe essere stato vittima di un attentato con sonniferi o altri medicinali.
Così, una volta messo alle strette dai nemici, papa Benedetto ha applicato un perfetto congegno antiusurpazione, preparato da molto tempo, che trova piena rispondenza teologica nella vicenda terrena di Gesù: Benedetto XVI si è offerto alla sua passione, cioè ha accettato di essere detronizzato da un conclave abusivo, convocato a papa non morto e non abdicatario che lo ha posto in sede totalmente impedita, quell’unico caso in cui il papa prigioniero, confinato, esiliato, mantiene il munus, il titolo di origine divina, ma è costretto a rinunciare al ministerium di vescovo di Roma, il potere pratico.
Questo conclave abusivo, oltre a porre Benedetto XVI in sede impedita, ha però eletto un antipapa che ha preso il nome di Francesco.
Infatti, gli articoli 76 e 77 della costituzione Universi Dominici Gregis, dicono chiaramente che se la rinuncia di un papa non è a norma del can. 332.2, (quindi con regolare rinuncia al munus petrino), l’elezione che viene dopo è nulla e invalida senza che intervenga alcuna dichiarazione in proposito.
Tutti gli errori dottrinali che Bergoglio ha pronunciato e che hanno scandalizzato molti fra voi, sono solo l’ovvia conferma del fatto che lui non sia Papa: non ha il munus Petrino, non ha l'investitura di Dio e quindi non ha l'assistenza dello Spirito Santo.
Come già successo per i 40 antipapi della storia della Chiesa, anche tutto quello che ha detto o fatto Bergoglio sarà cancellato, comprese le sanzioni comminate ai sacerdoti che in questi ultimi anni hanno detto la verità, pagando sulla propria pelle.
Papa Benedetto XVI, dalla sua sede impedita, per nove anni ha cercato di farci capire la situazione canonica della sede impedita, con tanti gesti, parole e perfino eloquenti silenzi. Ha utilizzato un sistema previsto dalla teologia morale, la “restrizione mentale larga”, un modo sottile di dire la verità solo per chi ha orecchie per intendere. Per esempio, ha ripetuto per anni “il papa è uno solo”, senza mai spiegare quale fosse dei due; ha continuato a impartire la sua benedizione apostolica, (prerogativa esclusiva del papa in carica, che rimane anche al papa impedito); ha continuato a vestire di bianco, conservando il nome pontificale, lo stemma e altre prerogative relative alla sua dignità di Pontefice. Anche quando ha scritto nel libro “Ultime conversazioni” di essere stato il primo papa a dimettersi “dopo mille anni”, dato che l’ultimo papa abdicatario è stato Gregorio XII nel 1415, Benedetto ci ha fatto capire che la parola “dimissioni”, per lui non significava abdicazione, ma abbandono del ministerium, cosa possibile, per il papa, solo in sede impedita.
La sede impedita di Benedetto XVI è un fatto arcinoto in Vaticano, ma pochi sacerdoti hanno il coraggio di gridare al mondo questa verità perché questo significa andare incontro a sanzioni, come essere sospesi a divinis, scomunicati, o addirittura ridotti allo stato laicale. Il fatto che il vescovo Bergoglio, invece di giustificare la propria legittimità in modo chiaro e ufficiale, punisca brutalmente tutti i sacerdoti che si azzardino a sollevare questi dubbi è la dimostrazione più patente del fatto che non è il vero papa.
Io sono un povero sacerdote amante della Chiesa, amo Gesù e non posso più tacere. Per un po' di tempo ho celebrato la messa in comunione con l'antipapa. In effetti non mi sentivo in comunione con lui, ma dovevo nominare per forza il suo nome quando celebravo e questo mi dava la morte nel cuore. Quando ho compreso la realtà canonica, ho capito che non potevo più pronunciare il suo nome durante la S. Messa.
Altri sacerdoti-eroi sono usciti prima di me e, come loro, anche io non celebrerò più la S. Messa in unione con l’antipapa Francesco perché la messa si deve celebrare in unione con il vero papa, o in sede vacante, in unione con la Chiesa. Non si devono nominare altri.
Per tutti i fedeli che sanno che Bergoglio non è il papa, sconsiglio di partecipare alla Santa Messa in unione con Francesco. Essa è illecita, e parteciparvi supporterebbe la situazione attuale che sta bloccando da due anni la legittima successione petrina e che tanti danni, sofferenze e smarrimento ha arrecato alla Santa Chiesa di Dio.
Sono riconoscente a tutti coloro, laici ed ecclesiastici, che hanno studiato a fondo in questi anni e divulgato tale questione e mi hanno aiutato a capire.
Abbiamo ancora alcuni anni davanti a noi perché i veri cardinali elettori di nomina pre 2013, possano eleggere il successore di Benedetto XVI.
Se l'antipapa Francesco dovesse uscire di scena in qualche modo, bisogna evitare a tutti i costi che il prossimo conclave annoveri anche solo uno dei cardinali invalidi da lui nominati. In quel modo anche questo conclave sarebbe invalido ed eleggerebbe un altro antipapa.
Ecco perché è importantissimo che i sacerdoti escano alla luce, che gridino al mondo questa verità.
Credo che sia fondamentale l'umiltà e il dialogo tra i sacerdoti per il bene della chiesa perché tutti siamo innamorati di Gesù il nostro re, della sua Chiesa, del nostro caro Santo Padre Benedetto XVI.
Coloro che ascoltano questo video sono chiamati a interessarsi perché la questione è troppo importante per essere trascurata: credo che sia un dovere per ogni Fedele approfondire, informarsi, verificare se quello che vi sto dicendo è vero o no. Non possiamo lavarcene le mani e dire “Vabbè io ancora non ho capito e quindi continuo così”.
Ecco: pregate per me perché io possa avere la forza per affrontare quelle che saranno le conseguenze di questa mia decisione. Non ho paura. Ho solo paura di non piacere a Dio: ecco, questa è l'unica mia paura.
Mi affido ancora una volta alle vostre preghiere e spero che potremo camminare insieme.
Vi saluto e vi ringrazio per avermi ascoltato. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Amen.
Di Andrea Cionci.
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