13 Febbraio 2024
Presidio davanti alla sede Rai a Napoli in difesa di Ghali. Continuano le tensioni scatenate dopo la lettera dell'Ad della Rai Roberto Sergio in difesa della causa israeliana, in risposta a quanto detto dal cantante di origini tunisine sul palco dell'Ariston dopo la sua esibizione, che ha scatenato la reazione da parte dell'Ambasciatore israeliano in Italia. Questa mattina davanti la sede Rai di Napoli, in viale Marconi a Fuorigrotta, si è svolto un presidio pro-Palestina che ha fatto registrare attimi di paura. C'è stata, infatti, una carica della polizia, con alcuni manifestanti feriti. A mobilitarsi, la "Rete Napoli per la Palestina" che raggruppa Centro culturale "Handala-Ali"; Potere al popolo; SiCobas Napoli; Laboratorio politico "Iskra"; Ex Opg "Je So' Pazzo". Presente anche l'ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Il presidio era iniziato intorno alle 11.30, davanti agli uffici Rai di viale Guglielmo Marconi. Presenti diversi attivisti e semplici cittadini per dire "basta al genocidio a Gaza". L'obiettivo dei manifestanti era quello di ottenere dalla Rai un intervento televisivo per spiegare la posizione pro-Palestina, troppo poco rappresentata nelle reti Rai, rispetto alle ragioni di Israele che invece giustifica l'azione militare come conseguenza dell'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e il rapimento di quasi 150 cittadini israeliani.
La tensione davanti viale Marconi a Napoli si è innescata nel momento in cui i manifestanti sono avanzati, facendo arretrare il cordone della polizia a protezione del cancello, principale varco d'accesso di dipendenti e ospiti della sede Rai di Napoli. Sentendosi schiacciati fra cancello e manifestanti, i poliziotti hanno effettuato una carica di alleggerimento manganellando la prima fila allo scopo di farla arretrare. Un gruppo di manifestanti è rimasto ferito, cinque in tutto, tre con tagli ed escoriazioni; le foto e i video del momento di tensione sono immediatamente state diffuse in rete dai presenti e dai canali dei centri sociali. Anche cinque poliziotti sono rimasti feriti.
Prima della manifestazione, alle persone considerate come "portavoce" della protesta era stato notificato a mano dalla Digos un avviso del questore di Napoli Maurizio Agricola che prescriveva ai manifestanti di "non creare intralcio alle attività Rai", di "non esporre vessilli, striscioni, bandiere discriminatorie o a carattere razziale o religioso» e infine di «non pronunciare slogan inneggianti all'odio razziale". Prescrizioni che molti manifestanti hanno sottolineato come inusuali, altri bollate come "minacciose".
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