06 Novembre 2022
Con il nuovo governo potrebbe arrivare "un regalino"? A sostenerlo è Salvatore Baiardo, l’uomo che gestì la latitanza dei fratelli Graviano, legati a Costa Nostra. Per Baiardo uno dei "colpi" del nuovo esecutivo sarebbe stata proprio la cattura di Matteo Messina Denaro, il boss latitante da 30 anni che ha impegnato centinaia di forze dell'ordine per la sua cattura. Il pentito intervistato da Giletti a "Non è l'Arena" all'epoca ipotizzava: "Magari presumiamo che un Matteo Messina Denaro sia molto malato e faccia una trattativa per consegnarsi lui stesso per fare un arresto clamoroso?".
Il riferimento di Baiardo è evidentemente a qualche male che affliggerebbe Messina Denaro da tempo come ben si capisce dall'intervista. Qualcosa di segreto che potrebbe costringerlo a consegnarsi allo Stato molto prima di quanto si pensi. Il pentito prova a mettere più pepe e dichiara: "Tutto potrebbe già essere programmato da tempo", rivelando ciò che è accaduto in queste ore, ovvero l'arresto, o meglio una possibile consegna di Matteo Messina Denaro nelle mani dello Stato: obiettivo di quest'ultimo, accelerare i tempi per la cura del tumore che lo affligge da più di due anni.
Baiardo oltre a parlare della latitanza del boss mafioso, condannato all'ergastolo per le stragi di Capaci e via D'Amelio e con quattro condanne per 416bis, ritorna anche sulla trattativa Stato-mafia, che "non è mai finita". E ancora: "L’unica speranza dei Graviano è che venga abrogato l’ergastolo ostativo".
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