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Governatore De Luca, c’è posta per Lei da San Gennaro, rosso co’ sang di vergogna: Piazza Plebiscito dà il peggio di se - VIDEO

. Fuochi d’artificio, uno spettacolo barbaro e primitivo. A poche ore dall’inizio del summit del G7 della Cultura

19 Settembre 2024

Caro Vincenzo De Luca, la vergogna della diretta dei fuochi d’artificio sparati dal monumentale porticato di Piazza Plebiscito, un mini Vaticano in miniatura, é uno scuorno sotto gli occhi di tutti. Insieme al perimetro di gabinetti maleodoranti che oggi accoglieranno a Palazzo Reale i sette Big della Cultura. Se io fossi San Gennaro abdicherei, cambierei parrocchia, pardon, città. Mi trasferirei a Padova, la città di Chiara Jaconis, la ragazza dagli occhi belli in week end amoroso con il fidanzato, colpita a morte da una statuetta caduta (o lanciata) da un balcone dei Quartieri Spagnoli.  Non mi sembra che nessuno abbia ancora chiesto scusa alla famiglia. Al Mal Comune pensano solo a contare quanti soldi incassano a ogni concerto in piazza Plebiscito. Facciamo due conti, ogni biglietto costa dai 40 ai 70 euro, facciamo una media di 55 euro e moltiplichiamo per 20mila, questo il numero in piazza della carne umana urlante e recintata. Totale approssimato per difetto un milione e100mila. Le serate del duo rap Co’ Sang (confesso la mia ignoranza mai sentiti nominare e come me la maggior parte degli italiani) erano due, prima c’erano stati gli Evangelisti a ricordarci che siamo un popolo di peccatori. Aggiungiamo le otto date a Gigi D’Alessio e altri concertini spaccatimpani che hanno blindato la piazza e noi residenti per oltre un mese. Il Comune é come Giuda che si vende per 30 danari e ha una visione miope della gestione della cosa pubblica. Lei no, investe in Cultura, allarga i cordoni della borsa e attingono dal Festival di Ravello al Campania Teatro Festival (sono i primi che mi vengono in mente per la loro risonanza internazionale). Non parliamo mica di Gigetto e delle sue canzonette. Ma della pioggia di milioni incassati il Comune che uso ne fa, visto che le strade sono un colabrodo di buche, piovono cornicioni e la Galleria Umberto in confronto alla sua gemella milanese (Vittorio Emanuele) è una topaia. Perché non rinvestirli nel decoro di questa città? Ha provato solo a contare i tavoli abusivi dei dintorni? Non mi sembra che dal tetto del Duomo di Milano abbiamo mai sparato un solo petardo.
Ritornando al sindaco Manfredi e al prefetto Di Bari che neanche in occasione del G7 sono riusciti a ripulire il porticato di Piazza Plebiscito dai barboni e dai loro cartonage (le piace il mio francesismo per indicare i miseri giacigli che sanno di piscio). 
Gli avvocatissimi Antonella Esposito e Giuseppe Russo hanno chiesto accesso alle carte del Comune e al rilascio del parere della Sovrintendenza per la concessione di suolo pubblico. Ci dia una mano Lei.
Dulcis in fundo una gola profonda dei vigilantes mi ha detto  che  il suono acustico di ogni botto danneggerebbe il cupolone della basilica regia e pontificia e l’antico porticato già pieno di crepe e me le indica una ad una. Posso accompagnarla a fare un giro quando vuole. 
Adesso Buon San Gennaro a Lei e a me (é anche il mio onomastico)…ma il sangue del santo patrono si dichiara non disponibile. 
Di Januaria Piromallo, autrice di “Napoli, ti Odio! Svegliatevi, ci prendono per i fondelli…".

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