20 Maggio 2024
Alessandro Ristori, cantante dei Ristori & The Portofinos, in occasione del primo spettacolo di celebrazione dei 90 anni del covo di nord est di Santa Magherita Ligure, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Sono molto felice di essere qui questa sera perché non si tratta di un semplice concerto, ma del ritorno in uno dei posti del mondo dello spettacolo che hanno fatto l'Italia.
L'esibirmi in questo posto è sempre stato un mio cruccio, e non è un caso che l'ultima volta che Frank Sinatra venne in Italia nell'86 fece proprio un concerto al Covino, come io farò questa sera.
La mia estate quest'anno si collocherà tra tra Portofino e Santa Margherita, poiché ritorneremo proprio qui a fine luglio, mentre il 9 giugno sarò sulla piazzetta di Portofino: io ho chiamato la mia band 'The Portofinos' ma non c'ero mai stato!
Penso che sarà un'estate importante per noi; usciremo adesso con un singolo di una cover della Ornella Vanoni del 1977 che si intitola 'Ti voglio', ma la mia versione è un po' più 'spinta', un po' più disco e non vuole ovviamente ricalcare troppo la versione originale.
Di quel brano, sin da quando un amico me lo face sentire, mi innamorai subito, e lui stesso mi disse 'Secondo me se lo fai alla tua maniera potrebbe funzionare'.
Uscirà a fine maggio, quindi tra il 30 e 31 maggio, e sarà l'inizio ufficiale di questa estate, che meteorologicamente devo ancora partire.
Ho inoltre programmi all'estero, tra l'Inghilterra, Francia, Montecarlo, Turchia, Dubai".
Cosa può fare e dire la tua musica rispetto all'attuale situazione geopolitica?
"Non tanto per esprimere un'opinione politica ma piuttosto per dare un contributo di spensieratezza in momenti difficili. Nonostante far sorridere la gente e far dimenticare un momento difficile possa sembrare una cosa semplice, in realtà si tratta di qualcosa di molto complicato. È più difficile far ridere e sorridere e far dimenticare i dolori che far piangere la gente. Quindi penso che sia un compito importantissimo che un cantante, un attore, un cantautore abbia per far sì che il buon umore sia sempre presente.
Su Gaza, in particolare, penso che non sia importante schierarsi. Quando succedono tali cose io non mi sento di essere né pro Israele nè pro Palestina, quando succedono certe cose è l'uomo che sbaglia e che tira fuori il cattivo di sé, e di conseguenza le bandiere dovrebbero essere in qualche modo cucite insieme per fare qualcosa di buono".
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