06 Ottobre 2025
Nel cuore della Milano Fashion Week, Trussardi svela “The Gentle Society”, un corto-manifesto diretto da Simone Yang che segna una nuova tappa nel percorso culturale del brand, proponendo un’estetica della presenza e della gentilezza come rivoluzione silenziosa.
Protagonisti assoluti sono Eva Herzigová e Fernando Lindez: lei sorprende prestando per la prima volta la propria voce a un brano inedito; lui incarna una sensibilità contemporanea, discreta e magnetica, dando corpo a un dialogo intergenerazionale fatto di sguardi e dettagli.
Ambientato in un club rarefatto e onirico, il cortometraggio evoca il fascino dei film d’autore: qui la narrazione si costruisce su gesti minimi, connessioni silenziose e immagini che suggeriscono più che dichiarare, trasformando il quotidiano in racconto.
“The Gentle Society” non è solo un film: è un lessico valoriale che ridefinisce l’eleganza contemporanea attraverso sincerità, cura e attenzione ai dettagli, invitando a rallentare, ascoltare e riconoscere la bellezza nei gesti semplici.
Scena dopo scena, la moda diventa linguaggio e la cultura esperienza: Trussardi rinnova il proprio ruolo di attore culturale, aprendo un presente alternativo in cui la gentilezza non è fragilità, ma forza trasformativa.
Il corto-manifesto mette al centro una femminilità e una mascolinità consapevoli, dove la misura sostituisce l’enfasi e la presenza diventa stile, in un equilibrio di luce soffusa, pause e silenzi eloquenti.
Un mondo possibile
Ogni elemento visivo è progettato per evocare: uno spazio ovattato, tempi dilatati, dettagli che accarezzano lo sguardo e suggeriscono un “come” prima ancora di un “cosa”, indicando un nuovo modo di abitare il tempo.
Con “The Gentle Society” il brand ridefinisce il proprio immaginario: un’eleganza che nasce dalla sensibilità, che vive nella coerenza dei gesti, nella delicatezza consapevole, nella capacità di scegliere la lentezza come forma di profondità.
Il messaggio si fa manifesto: la gentilezza è rivoluzione quando diventa pratica quotidiana, relazione autentica, sguardo attento; una grammatica estetica ed etica che Trussardi pone al centro del proprio futuro creativo.
La Gentle Society è diventata esperienza vissuta: stanze piene di luce morbida, conversazioni sussurrate, dettagli che si rivelano solo a chi sa fermarsi a guardarli. È lì che la moda smette di essere immagine e torna ad essere relazione: un gesto che accoglie, uno sguardo che rispetta, una presenza che non invade ma illumina. La gentilezza non è un abbellimento retorico, è una postura del cuore; è l’atto radicale di scegliere la misura al posto dell’eccesso, la profondità al posto della fretta, l’ascolto al posto del rumore.
Così, scena dopo scena, l’idea di eleganza si fa promessa: vivere con attenzione, dare valore al tempo, trattare ogni incontro come un’opportunità di cura. È un invito a portare questa grammatica di luce fuori dal club sospeso nel tempo, nelle strade reali, nelle giornate imperfette, nei ritmi che ci attraversano. Perché la rivoluzione più potente è quella che si compie senza alzare la voce, quando la bellezza non chiede di essere vista, ma condivisa.
A testimoniare la forza di questo nuovo corso, numerosi gli ospiti che hanno scelto di esserci e di farsi parte di questo lessico comune: tra i volti presenti anche Bresh, Tedua, Myss Keta e altri protagonisti della scena contemporanea, presenze diverse ma unite dalla stessa sensibilità verso un’idea di stile che nasce dall’autenticità. In loro, come nel pubblico che ha colmato le sale, si è riflessa la promessa di “The Gentle Society”: un futuro più attento, più umano, più vero. Una rivoluzione quieta, destinata a lasciare il segno.
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