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ROMA 18° Festa del cinema. Le "Cento domeniche" di Antonio Albanese, ex-operaio vittima del crac bancario

Il film di e con Antonio Albanese racconta con una raffinata perfezione espositiva e registica il dramma della povera gente illusa e derubata dal sistema bancario. Voto: 9,5

08 Novembre 2023

"Cento domeniche" di e con Antonio Albanese

Una scena del film. Fonte: Festa del cinema di Roma

"CENTO DOMENICHE", il film

Pian piano Antonio si avvicina alla pensione; inizialmente va in azienda a fare un pò di consulenza, ma è gratuita, poi da eccellente e estimato operaio di un cantiere nautico deve cambiare radicalmente le sue abitudini e condurre una vera e propria vita casalinga.

La sua più grande emozione, il suo obiettivo, nonché il sogno da sempre coltivato è il matrimonio dell'unica figlia, che lo annuncia quasi in concomitanza con la neo vita del papà. Allora, quando in banca gli viene prospettato un aumento della resa delle azioni che Antonio ha firmato senza accorgersi e gli viene consigliato di lasciare tutto com'è per un guadagno certo in breve tempo a fronte di un prestito alla banca stessa, l'uomo, che si fida ciecamente di quel luogo e di chi ci lavora, accetta. E incomincia a sognare: sogna di organizzare il più bel ricevimento, quello che, con Emilia, fin da quando era piccolina, ipotizzava come fosse un gioco. Ama la figlia alla follia e la vuol vedere felice, ma rifiuta l'aiuto dei consuoceri, che hanno un tenore più elevato, convinto che lui potrà affrontare quelle enormi spese nuziali.

Nel frattempo, si prende cura della mamma anziana, con cui vive, e frequenta una donna sposata, dalla quale, a differenza sua, vorrebbe qualcosa di più di qualche incontro segreto notturno. L'ex moglie gli vuole bene e con lei i rapporti sono ottimi, salvo un pò di gelosia per il nuovo compagno.

I risparmi di una vita, fatta di giorni lavorativi e domeniche, cento appunto, impiegate per degli straordinari, sono tutti in banca, ma le cose non vanno come sperato e l'imminente fallimento dell'istituto sarà notizia tragica da accettare, soprattutto dopo il pensionamento e la delusione amorosa dall'amante, che si rivela più che mai fredda e indifferente ai suoi bisogni.

Così Antonio escogita un piano devastante.


IL REGISTA

Questo è il quinto film diretto dal bravissimo Antonio Albanese, che nel film disegna il medio italiano onesto della piccola provincia, nello specifico lecchese, come l'attore. Infatti, le riprese sono state fatte tra Olginate e Garlate.

RECENSIONE


Il film inizia in tono leggero, seppure è già chiara la portata della tematica di chi, dopo anni di fedelissimo lavoro e servizio presso un'azienda che finisce per sentire propria, si ritrova anziano, ma non troppo, a reimpostare il proprio quotidiano con meno soldi e una vita da riempire. La delicatezza, l'empatia, la dolcezza nello sguardo a volte ingenuo di Antonio (stesso nome per personaggio e interprete, senz'altro non per caso) e la durezza del quadro socio-culturale della sua area di residenza fanno di questo magnifico film una perla rara nel mare delle proposte cinematografiche dell'ultimo anno, forse degli ultimi anni.

La capacità di raccontare una storia dove, prima o poi, si trova accesso all'immedesimazione e a un sentimento di grande vicinanza per il protagonista, è straordinaria.

Il cast è indovinato e in taluni casi strepitoso: si pensi alla meravigliosa Giulia Lazzarini, poi a Sandra Ceccarelli, Elio De Capitani, Bebo Storti, Maurizio Donadoni. 

Molto ben tracciato il rapporto di fiducia instauratosi fra Antonio Riva, la banca e i suoi dipendenti, gli stessi che lo traggono in inganno, anche perché, in fondo, obbediscono alle direttive arrivate dai vertici. Questo vertici non appaiono mai.

Primo momento durissimo che cambia il tono del film, che da commedia passa con naturalezza a essere un dramma, è quello del suicidio di un giovane che Antonio conosceva e che, guarda caso, lavorava in banca.

La banca è intesa in questa provincia, che rappresenta altre realtà simili nel nostro paese, come una sorta di confessionale, dove tutti si raccontano con fiducia. "Mi fido, è la mia banca. La banca non può fallire".

Tanti sono stati gli uomini e le donne che, vittime di terribili crac bancari, di cui nessuno li aveva avvisati, si sono tolti la vita. Il film è dedicato a loro. Voto: 9,5.

Il film "Cento domeniche", presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma lo scorso 25 ottobre, anche per il pubblico,è nelle nostre sale dal prossimo 23 novembre.

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