25 Ottobre 2023
Anatomia di una caduta
France Odeon sta per tornare, portando a Firenze, dal 28 ottobre all’1 novembre 2023, il meglio del cinema francese del momento. Non poteva dunque non presentare il film vincitore della Palma d’oro a Cannes, Anatomie d'une chute di Justine Triet, osannato dalla critica e campione d’incassi al botteghino in Francia. Il film, che inizia come un buon giallo per diventare presto molte altre cose, è stato proposto nella giornata di preapertura del festival mercoledì 25 ottobre al cinema Fiorella, in versione originale con sottotitoli in italiano. La trama, tesissima e piena di doppie verità, scava nei segreti di una famiglia, composta da madre, padre e figlio undicenne non vedente. I tre vivono in una baita sulle montagne sopra Grenoble, dove un giorno l’uomo viene ritrovato dal figlio morto sulla neve, dopo essere precipitato dal balcone. Si è gettato o è stato spinto? L'unica persona che in quel momento si trovava in casa è la moglie, che viene dunque incriminata per omicidio. Ma è davvero lei la colpevole? La verità non avrà più un valore oggettivo, ma ogni atto processuale cambierà la percezione dello spettatore. E’ la terza volta nella storia del festival di Cannes che la Palma d’Oro va a una donna Prima di lei, Jane Campion, che nel 1993 ottenne il riconoscimento con il film The piano lesson e a Julia Ducournau e il suo Titanium, nel 2021. Il primo premio torna quindi alla Francia in un'edizione davvero globale ed un palmares, deciso dalla giuria guidata dallo svedese Ruben Ostlund, che ha guardato molto anche ad Oriente. Sandra Hüller interpreta una scrittrice di di origini tedesche che vive in una casa sulle Alpi francesi con il marito Samuel e il figlio Daniel. L’uomo sta attraversando un periodo difficile per una crisi creativa e spera di risollevare le finanze familiari affittando la casa. Un giorno però il suo cadavere viene ritrovato disteso sulla neve con una ferita alla testa. Si tratta di suicidio o qualcuno lo ha colpito? Inizia così una indagine per ricostruire l’accaduto e scoprire l’eventuale colpevole. Il piccolo Daniel, figlio della coppia, è l’unico testimone ritenuto però poco affidabile perchè non vedente. Sandra sembra l’unico sospetto plausibile poiché in casa al momento della tragedia c’erano solo loro, seppur in luoghi diversi dell’abitazione. Rabbia, rancore e senso di colpa hanno corroso la coppia nel corso degli anni. Samuel invidiava il successo professionale di Sandra, e la donna incolpava il marito delle condizioni di salute del figlio. Dal momento della macabra scoperta, il film si sposta nell’aula di tribunale dove prende forma una estenuante ricerca della verità tra bugie credibili, relazioni tormentate, secondo uno stile drammatico forense che tira le redini della sceneggiatura. Il conflitto domestico funge da materia prima per il lavoro della coppia protagonista e, durante il processo, avviene uno svisceramento eloquente di quello che resta del loro matrimonio, rivelando insicurezze e un profondo risentimento. Daniel, il figlio non vedente, assume piano piano un ruolo sempre più importante all’interno della storia. Il pubblico si immedesima in lui, sentendo il peso di scegliere, di credere in qualcuno o qualcosa.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia