22 Ottobre 2023
Una scena del film "La storia". Fonte: Festa del cinema di Roma
"LA STORIA", il film
La storia del titolo è quella italiana da inizio 900 a metà del secolo scorso, passando in particolare per l'incubo fascismo, soprattutto, per gli ebrei. La protagonista è, infatti, una nemmeno quarantenne di nome Ida, figlia di un'ebrea e di un anarchico, che, in quanto battezzata, non si ritiene o non vuole che altri la ritengano di origini giudaiche. Quando scatta il censimento, la donna deve presentarsi per via della madre e incontra una bambina della classe dove insegna, accompagnata dalla mamma, cui nega di avere alcuna appartenenza al popolo ebraico. Ida viene violentata da un soldato tedesco, che morirà in un attacco sul campo, e resta incinta di un maschietto. Il bambino nasce con gli occhi azzurri; per questo crescerà nella casa della mamma recluso fra le quattro pareti, almeno fino al momento in cui l'altro figlio, un ragazzo di 16-17 anni che frequenta dei teppisti fanatici del regime fascista, lo porterà sulle spalle per le strade in mezzo alla gente.
Il film proiettato alla Festa del cinema, lo scorso 20 ottobre all'auditorium di Renzo Piano, si è chiuso con un terribile bombardamento, causa della distruzione della casa di Ida. "La storia", però, continua e, a parte Mastrandrea, già presente dall'inizio, il cast si amplierà con la presenza, in particolare, del grande Elio Germano.
RECENSIONE
Jasmine Trinca è perfetta in questo ruolo, come del resto in moltissimi altri del suo percorso carrieristico, ma qui anche come physique du role. La visione è consigliabile a tutti, perché pure le scene violente sono trattate con enorme delicatezza per lo spettatore e, d'altra parte, insegnano; non si può rifuggire dalla verità solo perché fa male, se riguarda un popolo intero, un'epoca storica, un passato reale che per fortuna è cessato da tempo. Il romanzo della Morante, adattato da Comencini e traslato sul video dalla straordinaria Archibugi, funziona. La visione di quel lungo momento storico è volutamente impostata sul quotidiano, cui, bello o brutto che sia, l'essere umano si abitua. Se c'è una guerra in atto, diventa quasi normale che, ogni tanto, si debba correre giù nel sottosuolo, attraverso una botola, e aspettare che gli aerei che sparano lascino quella parte di cielo. La vita di una donna, per di più ebrea, a quei tempi, ma anche i rapporti semplici e veri fra persone di un paesino o di un piccolo mondo di appartenenza vengono fuori in modo chiaro e pregnante da "La storia". L'Italia di allora, piacesse o no, è la vera protagonista di questo bel lavoro che merita di essere visto, si spera in poche puntate. Voto: 8.
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