VENEZIA 80 (in concorso). Lanthimos mette letteralmente a nudo Emma Stone, divisa fra il sadico Willem Dafoe e il meschino Mark Ruffalo
Il regista di "The Lobster" torna ad oltrepassare i limiti della decenza morale nel nome di un'apparente auto-celebrazione. Nonostante il clamore per la sua presenza al Lido, parte del pubblico se n'è andato durante la proiezione. Voto: 6,5
Due dei tre protagonisti del film in concorso a Venezia Emma Stone e Mark Ruffalo. Credits.: (79988) Atsushi Nishijima (Biennale Venezia 80)
Film ''POOR THINGS". La regia è di Yorgos Lanthimos, che ha prodotto il film con ElementPictures e con l'attrice principale del cast, EmmaStone, diretta insieme a Mark Ruffalo, Willem Dafoe, Ramy Youssef, Christopher Abbott, Margaret Qualley e a molti altri interpreti; la sceneggiatura è di Tony McNamara, la fotografia e la scenografia sono di Robbie Ryan e James Price con Shona Heath; i costumi e la musica sono di Holly Waddington e Jerskin Fendrix, mentre gli effetti visivi sono di Simon Hughes. Questo film multigenere si basa sull'omonimo romanzo dell'autore Alasdair Gray.
RECENSIONE
Questa commedia drammatica e - suo modo - romantica, che rientra anche fra i film di genere fantasy, fantascientifico e fantastico, uscirà nei nostri cinema addirittura l'anno prossimo, il 25 gennaio 2024. Molto tempo passerà, dunque, fra la Prima italiana all'ottantesima Biennale conclusasi il mese passato, dove è stato visto da una sala gremita di pubblico, in parte entusiasta in parte (minore) scandalizzato e probabilmente infastidito Nonostante l'imperante sciopero di attori e sceneggiatori che era in atto anche il primo settembre, quando la proiezione di "Poor things" ha avuto luogo, ed è terminato con successo di recente, il noto regista non ha desistito, al contrario dei suoi colleghi oltreoceano, dal raggiungere il Lido, così ricevendo un doveroso welcome sul tappeto rosso e in sala grande.
Parliamo di queste "Povere creature!". Lunghezza, scene e momenti perversi o spinti evitabili, nudi inutili, almeno alcuni, messaggio tale da non giustificare il film: fin qua gli aspetti meno buoni, oltre a una tendenza dell'ottimo regista, tale con gli attori e tecnicamente parlando, a compiacersi; questa è l'idea che dà, quando inserisce nella storia degli sketch che, con essa, nulla hanno a che fare e sono spesso dissacranti. Invece, saltano all'occhio positivamente di "Poor things" la fotografia, il soggetto originale, una sceneggiatura condita di trovate anche divertenti, gli effetti visivi, ma, soprattutto, il lavoro con gli attori, davvero superlativo; non solo con i protagonisti, ma con ogni singolo interprete del film. Indimenticabile la breve scena dell'uomo trasformato in capra: la resa dell'animale con la mimica e il suono umani è straordinaria e il merito, quando tutto un cast è a questo livello nel rispetto di un'armonico lavoro di gruppo, è sempre del regista, al cinema come a teatro. Tuttavia, il film, nel complesso, non convince pienamente. Voto: 6,5.
TRAMA
In "Poor things", Bella Baxter è una giovane mamma il cui bimbo è morto, quasi come lei, rimessa in vita dal folle dottor Godwin Baxter - non a caso lo stesso cognome - che la trasforma con un'intervento assurdo e con un addestramento, più che un'educazione paterna, improntato alla scienza, agli esperimenti sui cadaveri, ma soprattutto all'attaccamento della ragazza a lui e alla sua casa. Quest'ultimo aspetto, però, non funziona fin in fondo: Bella fugge con un conoscente dello scienziato, spinta dal desiderio di imparare e viaggiare, di vedere il mondo, di lasciare quelle mura, ormai costrittive. L'uomo con cui scappa è il morboso e nient'affatto consigliabile Duncan Wedderburn, interpretato dal sempre eccellente Mark Ruffalo, che veste i panni di un avvocato furbetto e corrotto e che trascina la bella, qui disinibita come mai prima, in un fantasioso viaggio anche dell'horror fra diversi continenti in un futuro lontano. Bella è talmente priva di pregiudizi da risultare spregiudicata e scandalizza chi la circonda facendo perdere la testa a diverse teste dell'altro emisfero. Forse, però, l'unico che davvero la ama è chi le ha cambiato il cervello, alias il superbo Willem Dafoe. Il film porta in sè dei temi come quelli, soprattutto al femminile, dell’uguaglianza e dell’emancipazione, naturalmente attraverso la figura esile e sportiva della protagonista.
IL REGISTA
Il regista, che è al suo quarto film con la Stone, della cui interpretazione dice "Non so come abbia fatto" elogiandone coraggio e libertà senza pudore, avrebbe comunque sottolineato di “non aver voluto fare un film eccessivamente forte". Chissà se lo fosse stato..
IL FESTIVAL
Al Festival di Venezia, è stata proiettata l'anteprima mondiale di "Poor things" il 1° settembre scorso. Uscirà nei cinema il 25 gennaio p.v..
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