10 Novembre 2022
Fonte: Ufficio Stampa ECHO Group
Recensione
Il film, il cui titolo originario significa letteralmente "con amore e implacabilità" e rende assai più chiaramente il senso e il messaggio che la storia contiene, è di genere drammatico-sentimentale. Forse "Incroci sentimentali" è un pò lento nel procedere, ma, forse, lo è volutamente, proprio per trasmettere la sensazione, allo spettatore, di trovarsi invischiato nelle vicende amorose di Sara, Jean e François. La parte morbosa di un amore malato o, meglio, di un modo di relazionarsi con l'altro, specie in un rapporto di coppia, che caratterizza due dei tre personaggi e la parte più perversa, psicologicamente, che devasta tutti e tre, ma, soprattutto, a un certo punto, l'unico di essi che riesce a vederci chiaro e poi a scappare da una agonia sicura, pervadono il pubblico, che non può restare indifferente; non può restare indifferente a quel tipo di dinamica che, talvolta, avvicina e, altre volte, addirittura annienta una persona innamorata, facendola sentire sicura e felice nel primo caso o, al contrario, senza valore né speranza nel secondo. Se l'amore ci eleva, l'amore malsano può distruggerci. Un aspetto molto vero su cui riflettere, e nel film è chiaro, è la grossa differenza fra come una coppia appare e come si sviluppa nel suo intimo, fra l'impressione di come sono due persone singolarmente e in rapporto con l'altra della coppia e la loro vera natura, attitudine. Non staremo qui a dire chi funziona con chi dei tre personaggi, né come inizia la storia e come si risolverà, perché, sebbene non sia un thriller, sarebbe un colpo basso al film, che merita di essere assaporato nella sua drammaticità e veridicità fino al risvolto finale. Quest'ultimo, peraltro, si può leggere, come atto di speranza, di liberazione per il bene proprio e altrui, per una vita sana fatta di valori e relazioni che davvero possono crescere e, sì, presentare preoccupazioni, problemi e difficoltà, ma, anche, una solida felicità e una reale soddisfazione, senza fattori patologici che complichino tutto in modo, talvolta, irreversibile e, sempre, depauperante. Il cast capeggiato da una sempre bella e affascinante Juliette Binoche è molto ben orchestrato dalla regista, premiata, nella sua carriera, con un Orso d'argento a Berlino. I due attori maschili, specie Lindon, sono perfetti anche nel loro physique du role. Voto al film: 8.
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