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"Poker Face" è Russell Crowe al tavolo da gioco con altri 5 impavidi e in palio i segreti più oscuri

Alla Festa del Cinema di Roma, tanti i film presentati in anteprima e non. Questo film, scritto, diretto e interpretato dal grande Russell Crowe, è incerto, seppure buono per l'intrattenimento, e ha un protagonista che il suo lavoro di attore lo fa sempre bene

26 Ottobre 2022

Film "Poker face"

Fonte: Festa del Cinema di Roma

Recensione

Si tratta di un film di mistero, non solo interpretato, ma diretto e, prima ancora, co-sceneggiato dal protagonista, Russell Crowe. Nel cast, figura, anche, Liam Hemsworth, reso noto dalla saga “Hunger games”. A dispetto del chiaro titolo che l’inizio del film rispecchia, non è intorno a un tavolo da gioco che i vari personaggi si fronteggiano, giocandosi la vita. Si parte da un invito lussuosissimo al gioco del poker, con scommesse da brivido, in una villa - quella del protagonista - dotata di porte blindate e telecamere ovunque, tipo Fort Knox. Fra l'altro, a destinazione, i 5 super ospiti arrivano, ognuno con una macchina da centinaia di migliaia di euro o milioni, fornita proprio dallo stesso miliardario che li invita, il cui nome è Jake Foley. In palio stanno i loro segreti e, a tal proposito, ciascuno ha molto da proteggere, a cominciare da Jake. Il film è veloce, tanto che, alla fine dell’oltre ora e mezza, vien da pensare che il tempo trascorso sia stato la metà. Gli attori sono tutti bravi e coordinati. Il tema, forse quello principale, salta fuori alla fine del film, quando sono tutti riuniti per una lettura, tutti meno uno, insieme alle due donne della famiglia di Foley, sopraggiunte alla villa inaspettatamente. A metà storia, la serata dei sei giocatori viene interrotta bruscamente da una notizia, prima, e dall’arrivo di un assassino e farabutto, con i suoi due “colleghi”, poi. A quel punto, il film da dramma diventa thriller e, aggiungiamolo, di tipo psicologico. Dunque, c'è un pò di confusione di generi e, forse di tematiche; il film, insomma, non è esattamente lineare. Lo stesso Crowe avrebbe simpaticamente dichiarato, alla prima proiezione in terra capitolina, di averne assunto la regia solo all’ultimo, forse, addirittura, tre settimane prima di girarlo, e di avere imparato che, no, non lo avrebbe fatto mai più. Imbolsito, ma sempre bravo e sensibile, l’ex gladiatore della Roma antica che gridava “Conquisterò la folla, le darò qualcosa che non ha mai visto prima!” non sembra aver fatto colpo con "Poker Face", ma resta un ottimo attore e, stando a chi l’ha conosciuto proprio a Roma nei giorni della Festa del cinema, una persona molto piacevole e alla mano. Perciò, caro Russell, tu vali sempre. Voto: 6/7.

 

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