26 Ottobre 2022
Fonte: Festa del Cinema di Roma
Recensione
Film di genere drammatico western, ispirato all’omonimo romanzo, scritto, nel 1960, da John Edward Williams e diretto, alla sua prima regia di un lungometraggio, da Gabe Polsky, che l’ha, anche, sceneggiato, insieme a Liam Satre-Meloy, e coprodotto. Nel cast, salta all'occhio un Nicholas Cage più in forma che mai, nei panni di Miller, un fanatico cacciatore di bisonti con l’ambizione di far fuori una mandria indicibile nell’area del Colorado, nella parte più selvaggia e ardua da raggiungere e vivere. L’interprete di Will, un giovane ragazzo che arriva a Butcher’s Crossing (letteralmente: traversata del macellaio), una cittadina nel Kansas, per conoscere il mondo e fare un’esperienza al di là del suo percorso di studi, è Fred Hechinger, attore statunitense, classe 1999. Il cast è buono, gli attori per ciascun personaggio sono indicati, anzi perfetti, la storia è scorrevole e, soprattutto, diretta in un senso che, alla fine, si scopre non essere quello intuito per tutto il corso del film, bensì l’opposto(!). Butcher’s Crossing, infatti, mira alla salvaguardia della specie dei bufali, che devono la loro ripresa numerica agli indiani americani: passati, nel tempo, da qualche milione di esemplari ad appena 300 bufali circa, sono poi risaliti a qualche decina di migliaia. La colpa della quasi estinzione? Ovviamente dei vari Miller in giro per quelle terre, insomma degli avidi cacciatori. Il film è divertente, non nel senso più ovvio del termine, ma perché fa sentire sul campo con loro, i protagonisti, mentre osservano il branco. Miller individua il capobranco e gli spara, poi ne spiega l'interessante ragione: facendolo fuori, lui disorienta gli altri membri del gruppo, ossia il bufalo che non sa chi seguire non sa nemmeno cosa fare e resta come imbambolato, nonché facile vittima degli spari di qualsiasi cacciatore in zona. Per fortuna, vedere che il film intende propagandare la lotta a chi cerca di estinguere questi animali è l’obiettivo di chi ha scritto Butcher’s Crossing, di chi l’ha diretto e, perché no, di chi l’ha interpretato, anche perché l’uccisione e il successivo scuoiamento dei bisonti non è, forse, ciò che la maggior parte degli spettatori desidera vedere sul grande schermo. Per concludere, dove c'è Nicholas Cage c'è garanzia e vederlo all’opera è sempre un piacere. Voto: 7.
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