09 Agosto 2024
Vaccino Covid, fonte: imagoeconomica
Secondo un recente studio dell'Ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità per l'Europa, pubblicato su "The Lancet Respiratory Medicine", i vaccini Covid avrebbero salvato 1,6 milioni di vite in Europa. La ricerca "rivela che il bilancio delle vittime di Covid nella regione, attualmente pari a 2,2 milioni, avrebbe potuto essere di 4 milioni senza i vaccini". Tuttavia lo studio è "falsato" da alcuni bias metodologici, come già accaduto con altri studi condotti sui vaccini, come quello secondo cui "grazie ai sieri ci sarebbero meno infarti e ictus". Studio in cui "non c'è confronto tra vaccinati e non, sono state trascurati diversi fattori fra i quali le malattie pregresse".
"I vaccini anti-Covid hanno ridotto le morti dovute alla pandemia di almeno il 59%, salvando oltre 1,6 milioni di vite nella regione europea dell'Oms", si legge nell'abstract dello studio dell'Ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità per l'Europa. Tuttavia i ricercatori sarebbero giunti a queste conclusioni conducendo lo studio con diversi bias (errori) metodologici.
"Lo studio è stato condotto considerando tutto il periodo dall'inizio della pandemia al 2023 - spiega un esperto a Il Giornale d'Italia - quindi potrebbero aver inserito tra i non vaccinati tutti quelli che sono morti nel primo periodo e poi i vaccinati sono quelli del secondo periodo. Quando è iniziato il vaccino Covid eravamo a gennaio 2021, quindi tutti i non vaccinati erano morti per le varianti precedenti che erano molto più virulente. Poi piano piano sono arrivate delle varianti tipo la Delta che era meno virulenta e quindi c'erano meno morti. Questo è già un bias, perché se tu metti nel gruppo dei non vaccinati quelli che sono morti per un virus che era molto più forte, ovviamente lì ci sono stati molti morti e non c'era nessun vaccinato di controllo. Il periodo è importante.
Il secondo errore metodologico è la definizione di vaccinato, come ha fatto notare il professor Fenton. Viene infatti considerato vaccinata una persona solo quando sono passati almeno 14 giorni dalla vaccinazione, ma gli eventi avversi si verificano anche nei primi 14 giorni, quindi chi muore per il vaccino in quei 14 giorni viene considerato fra i non vaccinati.
In più ci sono lavori che parlano di non vaccinati riferendosi a persone che non hanno fatto tutto il "full", ossia almeno tre dosi. Quindi sono considerati non vaccinati anche quelli che hanno fatto la prima e/o la seconda seconda dose, ma non la terza. Vengono considerati vaccinati solo dopo 14 giorni dalla terza dose. Questo crea un bias.
Inoltre se negli studi usi un ristretto gruppo, non puoi estendere quei dati a tutto il mondo. Di contro ci sono i dati di paesi dove il vaccino è arrivato solo al 20/30% della popolazione e dove sono stati registrati tassi di mortalità molto più bassi rispetto ai paesi n cui ci sono stati molti più vaccinati".
Inoltre nell'abstract dello studio si legge: "In questo studio di sorveglianza retrospettivo, abbiamo stimato il numero di vite salvate direttamente per fascia d'età, dose di vaccino e periodo di variante circolante di interesse (VOC), a livello regionale e nazionale, utilizzando dati settimanali sulla mortalità e l'infezione da COVID-19, l'assunzione di vaccinazione contro COVID-19 e le caratterizzazioni del virus SARS-CoV-2 per lignaggio scaricati da The European Surveillance System l'11 giugno 2023, nonché dati sull'efficacia del vaccino dalla letteratura". Tuttavia non viene specificato di quale letteratura si tratti, se della lettura relativa ai vaccini Covid, in cui però compaiono molti studi che dimostrano l'esistenza di effetti avversi causati da vaccini Covid, fra i quali anche la morte, e che i vaccini "non impediscono i contagi".
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