13 Maggio 2024
Vaccino Covid (fonte foto Lapresse)
Nuovo studio sul vaccino Covid, stavolta coreano, il quale spiega che se hai problemi al cuore, il siero può allungarti la vita. Lo studio condotto dai medici del National Health Insurance Service Ilsan Hospital di Goyang, in Corea del Sud, servendosi dei dati dei pazienti raccolti nel database dell'ospedale, si pone l'obiettivo di quantificare l'effetto dei vaccini Covid nei pazienti cardiopatici, spiegando che l'inoculazione potrebbe ridurre il rischio di morte, infarti e ictus in chi soffre di insufficienza cardiaca. Uno studio, che di fatto nega tali reazioni avverse, e anzi, mette la quinta per asserire come i cardiopatici abbiano addirittura l'80% di probabilità di vivere più a lungo rispetto ai non vaccinati. Ma chi sono questi ultimi?
Secondo lo studio i vaccinati sarebbero non vaccinati. Proprio così, chi ha fatto una singola dose di vaccino Covid non è classificabile come vaccinato, ecco perché lo studio risulta a più riprese come 'fake', ed anche "pro Pfizer", visto che di quel vaccino si parla. Difficile infatti stilare un lavoro preciso e meticoloso se anche chi ha fatto l'inoculazione non viene inserito.
Il coreano autore dello studio ha provato a spiegare: "In questo ampio studio su pazienti con insufficienza cardiaca, la vaccinazione contro il COVID-19 è stata associata a una minore probabilità di contrarre l’infezione, di essere ricoverati in ospedale a causa di insufficienza cardiaca o di morire per qualsiasi causa durante un periodo di sei mesi rispetto a chi rimaneva non vaccinato".
Lo studio ha incluso 651.127 pazienti di età pari o superiore a 18 anni con insufficienza cardiaca. L'età media è di 69,5 anni e il 50% sono donne. Della popolazione totale dello studio, 538.434 (83%) sono stati definiti vaccinati e 112.693 (17%) non vaccinati. Per controllare i fattori che potrebbero influenzare la relazione tra lo stato della vaccinazione e i risultati, i ricercatori hanno eseguito un abbinamento 1:1 di pazienti vaccinati e non vaccinati in base all’età, al sesso, ad altre condizioni di salute (ad esempio ipertensione, diabete, colesterolo alto, ecc.) , reddito e regione di residenza. Ciò ha portato a 73.559 pazienti vaccinati e 73.559 pazienti non vaccinati per le analisi comparative.
La vaccinazione è stata associata a un rischio inferiore dell’82% di mortalità per tutte le cause, un rischio inferiore del 7% di ricovero in ospedale per insufficienza cardiaca, un rischio ridotto dell’8% e un rischio ridotto di infezione da Covid rispetto a nessuna vaccinazione. Per quanto riguarda le complicanze cardiovascolari, la vaccinazione è stata associata a rischi significativamente inferiori di ictus, infarto, miocardite/pericardite e tromboembolia venosa rispetto all’assenza di vaccinazione.
Il dottor Chun ha dichiarato: "Questa è stata la prima analisi sull’efficacia del vaccino Covid in un’ampia popolazione di pazienti con insufficienza cardiaca e la prima a mostrare un chiaro beneficio dalla vaccinazione. Lo studio fornisce prove evidenti a sostegno della vaccinazione nei pazienti con insufficienza cardiaca. Tuttavia, questa evidenza potrebbe non essere applicabile a tutti i pazienti con insufficienza cardiaca e i rischi della vaccinazione dovrebbero essere considerati nei pazienti con condizioni instabili".
Molti studi negli ultimi anni hanno dimostrato come il vaccino Covid sviluppi le miocarditi e pericarditi, pericolose patologie al cuore che possono portare alla morte. Ma questo nuovo lavoro coreano va nella parte opposta, aprendo addirittura alla possibilità che l'inoculazione del farmaco possa garantire benefici inaspettati al cuore.
Heart failure patients who are vaccinated against COVID-19 have an 82% greater likelihood of living longer than those who are not vaccinated, according to research presented today at Heart Failure 2024, a scientific congress of the European Society of Cardiology (ESC). Heart Failure is a life-threatening syndrome affecting more than 64 million people worldwide.
“Patients with heart failure should be vaccinated against COVID-19 to protect their health,” said study author Dr. Kyeong-Hyeon Chun of the National Health Insurance Service Ilsan Hospital, Goyang, Republic of Korea. “In this large study of patients with heart failure, COVID-19 vaccination was associated with a lower likelihood of contracting the infection, being admitted to hospital because of heart failure, or dying from any cause during a six-month period compared with remaining unvaccinated.”
Previous studies have shown the safety of COVID-19 vaccination in patients with cardiovascular diseases including heart failure, and that COVID-19 outcomes are worse in patients with heart failure compared to those without heart failure.6 However, there has been little research on how vaccines work specifically in patients with heart failure. This nationwide, retrospective study examined the prognosis of heart failure patients according to COVID-19 vaccination status.
This study used the Korean National Health Insurance Service database, which covers nearly all residents of the Republic of Korea, to obtain information on vaccinations and clinical outcomes. Participants who received two or more doses of COVID-19 vaccine were defined as "vaccinated", and those who were not vaccinated or had received just one dose were defined as "unvaccinated".
The study included 651,127 patients aged 18 years or older with heart failure. The average age was 69.5 years and 50% were women. Of the total study population, 538,434 (83%) were defined as vaccinated and 112,693 (17%) as unvaccinated. To control for factors that could influence the relationship between vaccination status and outcomes, the researchers performed 1:1 matching of vaccinated and unvaccinated patients according to age, sex, other health conditions (e.g. high blood pressure, diabetes, high cholesterol, etc.), income, and region of residence. This resulted in 73,559 vaccinated patients and 73,559 unvaccinated patients for the comparative analyses.
The median follow-up was six months. Vaccination was associated with an 82% lower risk of all-cause mortality, 47% lower risk of hospitalisation for heart failure, 8 and 13% reduced risk of COVID-19 infection compared with no vaccination. Regarding cardiovascular complications, vaccination was associated with significantly lower risks of stroke, heart attack, myocarditis/pericarditis, and venous thromboembolism compared to no vaccination.
Dr. Chun said: "This was the first analysis of COVID-19 vaccine effectiveness in a large population of heart failure patients, and the first to show a clear benefit from vaccination. The study provides strong evidence to support vaccination in patients with heart failure. However, this evidence may not be applicable to all patients with heart failure, and the risks of vaccination should be considered in patients with unstable conditions".
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