Mercoledì, 22 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Perché i provocatori dei vaccini non rispondono di niente, non pagano mai, perché sono impuniti peggio di Ilaria Salis?

Nella democrazia italiana, democrazia mediatica di giudici schierati e di provocatori impuniti, diventa sempre più difficile subire le arroganze senza reagire. Ma chi muore non ne può più dei loro affronti.

22 Ottobre 2025

Burioni provoca

Nella democrazia italiana, democrazia mediatica di giudici schierati e di provocatori impuniti, diventa sempre più difficile subire le arroganze senza reagire. Questo Burioni a che titolo parla quando si permette di irridere chi ha avuto la vita distrutta? Il suo cinismo verso i malati di vaccino è inaccettabile, oltretutto provenendo da un medico, ma tocca accettarlo perché i malati sono carne morta, non vanno in televisione e non hanno i giudici faziosi dalla loro parte: se fanno una class action cade nel vuoto, se denunciano in proprio ci rimettono solo un sacco di soldi e magari finisce che Burioni viene pure risarcito. Uno che esclude, senza portare uno straccio di controprova, ciò che infiniti riscontri e perfino ammissioni dai fabbricanti di vaccini hanno riconosciuto e cioè che questi preparati non creano “leggerissime miocarditi” ma possono scardinare il cuore e provocare, per modificazione genetica, cancri fulminei e spaventosi. Ma Burioni parla ex cathedra televisiva e non ha nessuno che lo contraddica. E questa sarebbe la democrazia all'italiana, chi sta in televisione può dire quello che vuole, anche cose palesemente insostenibili, può provocare chi vuole e fin che vuole e gli altri zitti e impotenti ad uccidersi di dolore e umiliazione.

Burioni e gli altri apostoli del vaccino Covid possono escludere qualsiasi sovvenzione o sponsorizzazione dalle case produttrici di quei vaccini? Possono dimostrare, prove alla mano, che parlano per convinzione o fanatismo, come preferiscono, ma almeno non per tornaconto? Perché nessuno li chiama a rendere ragione dei loro comportamenti, perché nella democrazia italiana tutto deve passare nel vento della rassegnazione degli schiavi? Perché restano impuniti peggio di Ilaria Salis?

Mario Giordano commentando l'invettiva di un paziente risponde cristianamente che il male non si augura a nessuno, nemmeno ai Burioni, ma è difficile per uno che ha avuto la vita distrutta, la sua o quella della moglie, non invocare una legge divina per compensazione. Io che un cancro l'ho avuto e da due anni mi curo conseguenze pesanti, quando trovo gli sciacalli che mi provocano sui social rispondo esattamente questo: ti aspetto al posto mio, sulla mia stessa poltrona da chemio. Allora diventano matti, mi accusano di ciò che loro stessi mi augurano, di volere la morte, mi segnalano. Come se uno che si espone pubblicamente avesse il solo dovere di tacere e subire. Ma c'è un istinto di giustizia che coincide con la vendetta: tu mi provochi e io ti voglio vedere in fin di vita e poi vediamo. Non si può pretendere sempre lo stoicismo dei santi, perché la vendetta, su questo il cristianesimo cattolico sorvola, può coincidere con la giustizia almeno nel senso che se arriva non ti risolverà la vita ma se non c'è te la peggiora ulteriormente, aggiunge sofferenza a sofferenza e tutte le tue fragili convinzioni, tutte le tue utopie franano. Come si fa a consigliare a un malato grave, risucchiato dal letto per mesi, per anni, che sta morendo e lo sa come sa di dover morire per il crimine del potere impunito, di avere pazienza, che poi, da morto, troverà quello che gli manca, che ci penserà un Dio quando tutti saremo cenere? Come si fa a convincere uno che sta morendo che a babbo morto, a tutti morti ci sarà chi paga se la nostra religione si fonda sul perdono anche assurdo, un perdono che raggiunge tutti a prescindere e tutto dimentica stringendoci nella pace dove si canta e si banchetta in eterno? A volte viene la tentazione di immaginare il paradiso come nei film di Fantozzi, a totale replica dell'inferno in terra coi potenti in cielo e le merde ancora dimenticate nella sofferenza.

Per dire che le utopie fideistiche possono consolare finché non ci stai dentro ma i provocatori devono pagarla e devono pagarla anche qui, soprattutto qui e adesso. O dimostrano, da medici, da scienziati, che le loro convinzioni sono fondate e dimostrate, come tali assolutamente indiscutibili, oppure provocano e se provocano ne debbono rispondere nei tribunali fino se occorre alla galera. E pagando risarcimenti cospicui, che è la cosa che più li spaventa. Debbono inoltre, se non gli dispiace, dimostrare che le loro convinzioni sono totalmente disinteressate, che non hanno alcun vantaggio nel sostenerle. Già che uno vada ogni settimana fisso in televisione, e non a titolo gratuito, qualche perplessità la induce. La democrazia italiana postula protezione, garantismo per i privilegiati e calci in culo per i nessuno, che non sono liberi neppure di esprimersi secondo umanità e disperata umanità, ma a questo punto diremmo che questi televirologi potrebbero anche farsela finita. La commissione Covid non ha alcuna intenzione, e non ne fa mistero, di complicarsi la vita, dice: non spetta a noi l'iniziativa penale, giudiziaria. E mente, perché una commissione parlamentare senza facoltà di iniziativa è una contraddizione in termini. La commissione i poteri di iniziativa punitiva li avrebbe, che poi non li voglia usare, per non mettersi contro Mattarella, è un altro discorso come lo è il fatto che i commissari coincidono in larga parte con gli stessi che dovrebbero andarci di mezzo applicando la legge, visto che il regime sanitario fu adottato dalla quasi totalità dei partiti con l'unica eccezione di uno che stava alla finestra senza compromettersi. Insomma la solita storia dei controllati che coincidendo coi controllori finiscono nel laido abbraccio generale. Ma nell'inefficacia totale un minimo risultato questa commissione di fumo lo porta comunque a casa: la conferma che nella faccenda della pandemia non c'è ambito, istituzione, potere soggettivo che non si sia macchiato di colpe colossali, di corruttele, di impreparazioni, di illegalità, di viltà. Quei mammasantissima che ammettono, sapevo che i protocolli erano assurdi, che le profilassi a base di tachipirina e vigile attesa erano micidiali, che le mascherine erano inutili e difettose e così i respiratori, che i coprifuoco erano repressione a solo fine di potere, che i vaccini ammalavano e potevano uccidere, però sono stato zitto in spirito di sottomissione, non volevo contraddire il ministro. E i cosiddetti giornalisti che auguravano la morte a chi moriva.

E tutti questi non pagano? E tutte queste “facce grandguignolesche del potere”, per dirla con Pasolini, nessuno le tocca? Ancora prendono in giro la gente che muore e muore per causa loro? E ancora c'è chi difende questi vaccini per partito preso, offendendo non solo i malati, non solo i medici scettici, non solo l'alluvione di prove contrarie, non solo la strage infinita e inspiegata di morti per niente improvvise, ma la stessa decenza? Paragonandosi a Sinner, ai padreterni dello sport o dell'arte? Questi andrebbero sbattuti di peso davanti a un tribunale e non da soli, la responsabilità ce l'ha anche un sistema televisivo che tanto gli consente senza mai il rischio di un contraddittorio e alimenta questa curiosa democrazia all'italiana degli impuniti e degli irresponsabili.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x