21 Ottobre 2025
Juan Carlos Bertoglio, fonte: Research Gate, @juancarlosbertoglio
Il professore e immunologo cileno Juan Carlos Bertoglio ha criticato l'Italia per la sua "gestione fallimentare" dell'"emergenza Covid" dal 2020 al 2022. Il medico ha infatti dichiarato che nel Bel Paese la "medicina è stata sottoposta alla politica", mentre in Cile si è seguita la scienza, senza imporre né green pass, né obbligo vaccinale.
"All’inizio della pandemia abbiamo usato idrossiclorochina, antinfiammatori e paracetamolo, senza imposizioni e senza escludere nessuno dal lavoro". Così il professor Juan Carlos Bertoglio, immunologo cileno con oltre quarant’anni di carriera, ha descritto l’approccio del suo Paese al Covid, definendolo “un modello di buon senso scientifico”.
Mentre in Italia si imponeva il vaccino a mRna con minacce di sospensione, green pass e campagne mediatiche martellanti, in Cile — racconta Bertoglio — "si è scelto di non obbligare nessuno". Il governo cileno ha privilegiato vaccini tradizionali, testati e con meccanismi noti, evitando quelli basati su tecnologie sperimentali. "Non abbiamo vaccinato i minori, né imposto pass sanitari", ha aggiunto il medico, sottolineando che il 100% della popolazione aveva già sviluppato immunità naturale o vaccinale entro la fine del 2021.
Secondo Bertoglio, l’Italia ha abbandonato il metodo scientifico per inseguire logiche economiche e politiche: "La medicina è stata subordinata alla paura e agli interessi farmaceutici. In Cile, invece, la sanità è rimasta nelle mani dei medici".
Il professore ha citato anche i risultati: a parità di popolazione, Cile e Italia hanno avuto lo stesso numero di decessi Covid, nonostante il primo non abbia adottato né obblighi vaccinali né restrizioni di massa.
"Abbiamo seguito la vera scienza", ha concluso Bertoglio, "quella che osserva, analizza e rispetta i limiti della sperimentazione, senza trasformare la medicina in ideologia".
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