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Vaccino Covid, Frajese: "Nessuno studio approfondito su tecnologia a mRna prima di utilizzarla su miliardi di persone"

L'endocrinologo e professore Giovanni Frajese parla di Covid, vaccino ai bambini e restrizioni. I dubbi dell'esperto non sono pochi: "Per quale motivo il governo ha reso il Green pass a tempo indefinito per i vaccinati e non ha fatto lo stesso per i guariti?"

11 Marzo 2022

Vaccino Covid, Frajese: "Mancano studi approfonditi su tecnologia a mRna prima di utilizzarla su miliardi di persone"

fonte: Facebook @angelamaria

Giovanni Frajese, medico endocrinologo e professore associato di Scienze mediche tecniche applicate presso l'Università Foro Italico di Roma, torna a parlare di vaccino Covid: "È un fatto incontestabile. Non sono stati effettuati studi approfonditi sulla tecnologia a mRna prima di utilizzarla su miliardi di persone", afferma l'esperto intervistato da Francesca Totolo per Il Primato Nazionale. "In precedenza - spiega - i vaccini contenevano un antigene, ovvero un marker che il nostro sistema immunitario riconosce. I vaccini a mRna anti-Covid, come quelli prodotti da Pfizer e Moderna, utilizzano un sistema diverso. Con l’inoculazione di questi vaccini, penetrano all’interno delle cellule le cosiddette vescicole lipidiche che contengono mRna, il quale poi produce la proteina spike del virus all’interno delle nostre cellule stesse. Quindi, è un meccanismo di azione completamente diverso e, per questo motivo, sarebbero stati necessari studi sulla cancerogenicità", prosegue Frajese.

Vaccino Covid, Frajese: "Non ha senso continuare a farlo sui bambini"

"Sono bastati sessanta giorni di studio per affermare che i vaccini a mRna fossero sicuri ed entrare in quella che potremmo definire una sperimentazione di massa", secondo il professor Frajese. "Sulla cancerogenicità, come dice la parola stessa, c’è un ipotetico rischio di sviluppare tumori. Per quanto riguarda il rischio genotossico, si potrebbero manifestare ipoteticamente delle mutazioni trasmissibili alle generazioni future. Ovviamente, è solo un'ipotesi, visto che non ci sono studi al riguardo. Quindi, il danno ipotetico potrebbe essere lieve o potenzialmente gigantesco. Ciò deriva da una problematica nella metodologia, ovvero: prima di iniettare a miliardi di persone queste sostanze, si sarebbero dovuti effettuare studi per testare il rischio di genotossicità e cancerogenicità", ribadisce ancora una volta il dottore a Il Primato Nazionale.

La giornalista Francesca Totolo passa poi a interrogare l'esperto su un tema ancora più delicato: il vaccino Covid ai bambini. "Non ha senso continuare a farlo su bimbi e ragazzi mentre circolano varianti completamente mutate" secondo Giovanni Frajese. I più piccoli "sono i più esposti alle problematiche sviluppate nel lungo periodo". Ma non è finita qui. Il dottore parla anche di Green pass e dei metodi imposti agli italiani dal Governo per contrastare il virus. Misure che però si sono rivelata inadatte. E a dimostrarlo ci sono i dati stessi sul Covid.

Green pass, Frajese: "Dal Governo affermazioni false"

"Quando dalle più alte cariche dello Stato provengono affermazioni false, seppur fatte in buona fede, vuol dire che c’è un tale cortocircuito nella comunicazione da rendere impossibile al cittadino il rintracciare la verità". E ancora: "Addirittura, il ministro Roberto Speranza ha divulgato dati falsati durante la conferenza stampa del 10 gennaio scorso e un esponente del governo ha parlato di green pass come mezzo diagnostico, quando invece è uno strumento meramente politico che non ha inciso minimamente sulla riduzione della trasmissione del virus. Peraltro, al momento della dichiarazione di Draghi in merito al Green pass come 'garanzia di ritrovarsi tra persone non contagiose', esistevano già i dati che negavano tale narrazione", racconta.

Infine Giovanni Frajese a Il Primato Nazionale parla della possibilità di una quarta dose. "Perchè continuare a somministrare ulteriori dosi?", si domanda. "Ci deve essere una ragione esplicita alla base di questa scelta. Una persona che ha già ricevuto tre dosi di vaccino, sviluppando potenzialmente un livello altissimo di anticorpi, perché dovrebbe sottoporsi all’inoculazione della quarta dose? I booster dovrebbero aumentare il numero degli anticorpi presenti quando questi non fossero sufficienti. Questa è l'unica ragione fisiologica per giustificare un’ulteriore dose di vaccino".

"E poi esiste un altro fatto. Gli anticorpi sviluppati da questi vaccini proteggono dal virus originario e, per questo motivo, potrebbero essere inutili ulteriori dosi con le nuove varianti in circolazione. Stessa problematica per le persone che hanno contratto il virus e poi sono guarite. Per quale ragione queste persone dovrebbero sottoporsi alla somministrazione di dosi di vaccino quando probabilmente l’immunità dei guariti per una data variante del virus dura almeno dieci anni? Per quale motivo il governo ha reso il Green pass a tempo indefinito per i vaccinati e non ha fatto lo stesso per i guariti?". Infine conclude nell'intervista di Francesca Totolo: "Non c’è alcuna ragione medica plausibile".

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