06 Ottobre 2025
La manifestazione organizzata dai 'Giovani Palestinesi' per ricordare il 7 ottobre 2023 e prevista per domani in piazza Nettuno a Bologna, non si farà. Arriva oggi, direttamente dal prefetto Enrico Ricci, l'ennesimo colpo di coda dalla politica, contro una manifestazione indetta per ricordare e celebrare la resistenza palestinese a fronte dei continui abusi e delle violenze israeliane. Il motivo? Presunto "inneggiare ad Hamas" e pungolare verso tendenze "antisemite".
È questa la ragione sostenuta, primo fra tutti, dal sindaco di Bologna Matteo Lepore: "Scendere in piazza inneggiando agli atti terroristici del 7 ottobre è vergognoso e va condannato e respinto in modo fermo. L'antisemitismo non è la soluzione". Parole che gettano i semi per accuse presunte, inventate e pretestuose nei confronti di una protesta prevista, simbolicamente, per domani e volta a celebrare la resistenza del Popolo palestinese in occasione della commemorazione del 7 ottobre di due anni fa, quando Hamas colpì Israele dando così a Netanyahu il motivo per iniziare il genocidio. Il gruppo organizzatore aveva infatti pubblicato su Instagram un volantino chiamando a raccolta attivisti e sostenitori al grido di "Viva il 7 ottobre, viva la resistenza palestinese". Un incontro programmato per domani alle ore 19.30 in Piazza del Nettuno e motivato da queste parole: "Nelle ultime settimane abbiamo visto milioni di persone scendere in strada in tutto il paese al fianco del popolo palestinese e della sua Resistenza. (...) Se in due anni si è riuscito a costruire questo forte movimento in solidarietà alla Palestina, che sta riuscendo finalmente a mettere in crisi il sostegno dei governi e delle istituzioni occidentali al sionismo, il merito è della Resistenza palestinese che dapprima il 7 ottobre 2023 ha inferto una dura sconfitta al sionismo con la gloriosa operazione Diluvio di al-Aqsa e che da due anni si oppone con ogni mezzo alle forze coloniali e genocidio sioniste". Parole poi seguite dal chiaro appello: ritrovarsi "nel secondo anniversario della più grande azione di resistenza degli ultimi decenni contro l'occupazione coloniale sionista".
Parole che però non sono piaciute a molti politici, che hanno letto dietro alle righe lo spauracchio di nuovi disordini, scontri sociali e - soprattutto - "diffusione di odio". A dichiarare il divieto della manifestazione è stato il prefetto Enrico Ricci: "È in corso la notifica del provvedimento per vietare la manifestazione". La motivazione a tale decisione è giunta, primo fra tutti, dal primo cittadino bolognese, Matteo Lepore secondo cui "Scendere in piazza inneggiando agli atti terroristici del 7 ottobre è vergognoso e va condannato e respinto in modo fermo". La protesta come "pretesto" per inneggiare ad Hamas e al terrorismo è stata sostenuta anche da Fratelli d'Italia, dove la capogruppo regionale Marta Evangelisti ha addirittura chiesto che "gli organizzatori vengano identificati e fermati". "Chi scende in piazza a Bologna per festeggiare il Pogrom del 7 ottobre non si batte per la pace in Palestina o per difendere la popolazione civile a Gaza ma promuove l'antisemitismo in una spirale continua di violenza e odio reciproco" ha sproloquiato Marco Lombardo, senatore di Azione.
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