01 Ottobre 2025
Proteste in tutta Italia sono nate dopo l'annuncio dell'abbordaggio della Flotilla avvenuto a 75 miglia dalle coste di Gaza ad opera dell'esercito israeliano.
Manifestanti pro-Palestina e studenti del Collettivo autorganizzato universitario hanno infatti bloccato i binari della stazione di Napoli Centrale provocando il blocco del traffico ferroviario come gesto di solidarietà verso gli attivisti che partecipano alla missione. Alla facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Federico II gli studenti del Collettivo hanno organizzato un presidio già da ieri sera, 30 settembre. I movimenti di vicinanza a quanto sta accadendo in queste ore nelle acque al largo di Gaza si stanno diffondendo in tutta Italia. Non solo Napoli: anche Roma, Milano, Pisa sono sotto i riflettori. A centinaia i dimostranti, scesi in piazza con bandiere palestinesi e al grido "Free free Palestine". Nella capitale, in particolare, i manifestanti si sono riuniti a piazza dei Cinquecento, marciando verso la stazione Termini. Il numero delle persone in piazza aumento di minuto in minuto mentre le forze dell'ordine hanno cinturato la stazione consentendo l'accesso solo a chi è in possesso di un titolo di viaggio. A Milano l'Usb (Unione sindacale di base) ha lanciato una "mobilitazione di emergenza" in piazza alla Scala, iniziata intorno alle 21.30 e a cui hanno accorso centinaia di persone. Una manifestazione, quella milanese, rilanciata anche dal centro sociale Lambretta: "L'entità sionista di Israele ha attaccato la Global Sumud Flotilla. Come flotta di terra dobbiamo mobilitarci immediatamente. Adesso a Piazza Gaza, ex Piazza alla Scala. Domani a Loreto, ore 18. Dopodomani [venerdì 3 ottobre, ndr] sciopero generale. Palestina libera dal fiume fino al mare". A scopo precauzionale anche l'accesso alla stazione di Porta Nuova a Torino è stato interdetto, insieme ai varchi della metropolitana. Per venerdì 3 ottobre Cgil e Usb hanno annunciato uno sciopero generale per protestare non solo contro il "crimine" israeliano verso "persone inermi", ma contro "il governo italiano che ha abbandonato lavoratrici e lavoratori italiani in acque libere internazionali, violando i nostri principi costituzionali".
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