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Draghi al Politecnico di Milano lancia l'anatema: "L'Ue adotti l'IA su larga scala o sarà stagnazione, ridurre gap con Usa e Cina" - VIDEO

Dopo aver attaccato a più riprese l'Europa, le mire di Draghi adesso si rivolgono all'intelligenza artificiale, uno strumento che presenta pericolosi rischi, che l'ex premier sembra ignorare

01 Dicembre 2025

L'ex premier Mario Draghi è stato ospite all'inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Milano, dove ha lanciato l'anatema: "Stime credibili suggeriscono che l'intelligenza artificiale potrebbe innalzare in modo sostanziale il percorso di crescita delle economie avanzate. Se la diffusione dell'AI ricalcasse il boom digitale statunitense della fine degli anni 90, la crescita della produttività potrebbe essere più alta di circa qua di poco meno di un punto percentuale 0,8 all'anno" ha detto. Draghi ha poi fatto un paragone: "Se seguisse la diffusione dell'elettrificazione negli anni 20, il miglioramento potrebbe avvicinarsi a 1,3 punti. Anche la parte bassa di queste stime rappresenterebbe l'accelerazione più significativa che l'Europa abbia visto da decenni".

Draghi al Politecnico di Milano lancia l'anatema: "L'Ue adotti l'IA su larga scala o sarà stagnazione"

Dopo aver attaccato a più riprese l'Europa, le mire di Draghi adesso si rivolgono all'intelligenza artificiale, uno strumento che presenta pericolosi rischi, che l'ex premier sembra ignorare: "L'intelligenza artificiale può essere solo uno strumento come si dice spesso, ma ciò che la rende eccezionale è la sua capacità di diffondersi nell'economia in tempi molto più rapidi rispetto alle precedenti rivoluzioni tecnologiche, quindi la divergenza tra i paesi che abbracciano l'innovazione e quelli che esitano si allargherà sensibilmente rapidamente negli anni a venire, ed è per questo che l'Europa vive oggi un momento di verità. Se non colmiamo questo divario e non adotteremo queste tecnologie su larga scala l'Europa rischia un futuro di stagnazione con tutte le sue conseguenze".

Draghi: "Ridurre gap con Usa e Cina" 

Secondo Draghi, l'obiettivo dovrebbe essere quello di "ridurre il gap con Usa e Cina". "L'Europa vive oggi un momento di verità: negli ultimi 20 anni siamo passati dall’essere un continente che accoglieva le nuove tecnologie riducendo il divario con gli Stati Uniti a uno che ha progressivamente eretto barriere all’innovazione e alla sua adozione. Lo abbiamo già visto nella prima fase della rivoluzione digitale e ora questo schema si ripete con la rivoluzione dell’intelligenza artificiale. Lo scorso anno gli Stati Uniti hanno prodotto 40 grandi modelli fondamentali, la Cina 15, l’Unione Europea solo tre", spiega.

"Lo stesso schema si osserva in molte altre tecnologie di frontiera dalla biotecnologia e materiali avanzati fino alla fusione nucleare. Se non colmiamo questo divario e non adotteremo queste tecnologie su larga scala, l’Europa rischia un futuro di stagnazione con tutte le sue conseguenze".

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