01 Dicembre 2025
Albanese, fonte: imagoeconomica
In relazione all'affermazione “Condanno ma é un monito" di Francesca Albanese sull’assalto alla redazione de La Stampa a Torino da parte di attivisti pro-pal, la Lega chiede la revoca delle cittadinanze onorarie conferite alla relatrice ONU, mentre a Bologna l’amministrazione conferma l'assegnazione della cittadinanza alla relatrice per il lavoro svolto all'ONU. A Roma, invece, è stato vandalizzato un murale dedicato ad Albanese in via della Lungaretta, a Trastevere, che la ritrae in primo piano accompagnata dalla scritta Nobel.
La Lega ha diffuso una posizione netta invitando i Comuni che negli ultimi anni hanno attribuito la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese a ritirare il riconoscimento. Questo è successo dopo che Albanese ha condannato senza esitazioni l’episodio dell'assalto alla redazione La Stampa, ricordando però un punto fondamentale: per lei, quanto accaduto deve essere anche un “monito” al giornalismo italiano e occidentale, spesso – a suo giudizio – incapace di raccontare con rigore e completezza la tragedia in corso a Gaza. Secondo il partito, le dichiarazioni rilasciate dalla relatrice speciale delle Nazioni Unite risultano “ambigue”. Gli esponenti del Carroccio sostengono che, in un contesto in cui la tutela della libertà di stampa viene considerata un principio essenziale, qualunque affermazione interpretabile come una giustificazione o una lettura attenuata di un episodio di violenza dovrebbe essere respinta. Nonostante queste polemiche sull'assegnazione dela cittadinanza onoraria a Albanese, il comune il centrosinistra di Bologna non cambia linea: "Il motivo per cui l'abbiamo data era proprio per rafforzare il lavoro delle istituzioni internazionali e rimane il motivo scritto nella delibera", conclude De Giacomi prima di entrare in Consiglio comunale.
A Bologna il dibattito era stato aperto dal capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Matteo Di Benedetto, che aveva sostenuto come l’assegnazione della cittadinanza onoraria ad Albanese rappresentasse, già al momento del voto, una valutazione discutibile. Secondo Di Benedetto, le parole della relatrice ONU avrebbero confermato la necessità di riconsiderare quella scelta, chiedendo al sindaco Matteo Lepore un intervento formale per procedere al ritiro del titolo.
A Roma, parallelamente all’apertura del dibattito politico, un murale dedicato a Francesca Albanese è stato vandalizzato. L’episodio si inserisce nel clima di tensione seguito alle sue dichiarazioni e alle reazioni suscitate in varie città italiane. L’atto vandalico, pur non accompagnato da rivendicazioni, ha contribuito ad ampliare la discussione pubblica sul ruolo della relatrice ONU. Anche nella Capitale il caso è divenuto oggetto di attenzione da parte di rappresentanti istituzionali e osservatori, che lo collocano all’interno di una fase caratterizzata da un confronto acceso sul rapporto tra critica politica, libertà di espressione e atti di contestazione.
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