27 Gennaio 2022
Fonte: lapresse.it
Le rose sono sfiorite. Sia quella del centrodestra sia quella del centrosinistra. E anche tra i possibili nuovi "fiori" si nascondono molte spine. La partita per il Quirinale è quantomai complessa, e ovviamente irrisolta. Stamattina Matteo Renzi fissa i tempi: "Oggi hanno scelto di fare un altro passaggio a vuoto. Per me è sbagliato ma ne prendo atto. Domani però l'Italia deve avere un presidente, ne va della credibilità del Paese. I leader hanno il terrore di contarsi, ma il tempo in cui si pensa ai sondaggi con oggi finisce, domani si scelga un nome pensando ai prossimi sette anni".
Tutto vero, ma dunque chi può essere il nome che spunta fuori dalla baraonda? Secondo molti c'è un tridente di opportunità: Mario Draghi, Elisabetta Casellati e Pierferdinando Casini. Il problema è che almeno a parole tutti sembrano già essere "squalificati". Salvini ha detto che sta lavorando ancora a una proposta del centrodestra e allontana le ipotesi Draghi e Casini. "Continuo a ritenere - lo ritenevo ieri, lo ritengo oggi, e lo riterrò domani - che Draghi sia prezioso alla guida del governo. E' prezioso lì dove è". Decisione definitiva o più posizione da far valere in fase negoziale, come scritto qualche giorno fa?
Resta da vedere, anche se il problema su Draghi è anche il Movimento Cinque Stelle sembra deciso sul no. Ovviamente Giuseppe Conte, che ha persino paventato il pericolosissimo voto "popolare" degli iscritti per la conferma sull'eventuale scelta dell'attuale premier. Ma ora anche Beppe Grillo, peraltro in diretta da Mentana su La7, ha frenato sull'opzione SuperMario. Senza contare che esistono segmenti del Partito Democratico che non sono mai stati particolarmente entusiasti di quella che vivono come una forzatura procedurale.
Ma Salvini ha allontanato con apparente più decisione un'altra grande opzione sul quale era possibile costruire una convergenza anche a sinistra, quella che prevedeva la nomina di Pierferdinando Casini. "Casini? E' una proposta della sinistra, è stato eletto con il Pd". Questa la risposta del leader della Lega, Matteo Salvini, alla domanda sulla possibile candidatura dell'ex presidente della Camera. A chi ha affermato che in passato è stato eletto anche dal centrodestra, Salvini ha aggiunto: "Appunto...".
Difficile trovare il bandolo della matassa, anche perché l'ipotesi Casellati è stata rispedita al mittente sia dal M5s sia dal Pd. Per ora non si intravede la soluzione. ''Tutti sono degni, qui non c'è una vittoria, nè una sconfitta di nessuno...Respingiamo al mittente l'idea che sia sconfitto il centrodestra. Tramontata l'ipotesi di un candidato di centrodestra? Anche un candidato di centrosinistra è ipotesi tramontata...'', ha detto Antonio Tajani, un'altra ipotesi seria secondo quanto scritto dal Giornale d'Italia. Anche se c'è chi si immagina che dal vertice possa emergere il nome di Sabino Cassese.
Intanto oggi si procede alla quarta votazione. E c'è già chi teme che in molti possano non seguire le direttive di partito e spingere su qualche nome, anche solo per dare un segnale. Una riedizione dei voti per Sergio Mattarella sarebbe un'indicazione che potrebbe diventare difficile da non seguire. Soprattutto tra i M5s, che sono pur sempre il gruppo parlamentare più vasto.
Domani dobbiamo avere il presidente della Repubblica, dice Renzi. La sensazione è che la strada è ancora piena di ostacoli.
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