23 Novembre 2021
Fonte: lapresse.it
Alla fine i malumori scatenatisi all'interno del M5S hanno costretto Giuseppe Conte ha rimangiarsi l'anatema lanciato a seguito delle recenti nomine dei vertici Rai. Nelle ultime ore l'ex premier ha infatti definito "non irreversibile" la minaccia espressa pochi giorni fa di non inviare più esponenti del Movimento nelle trasmissioni della tv di Stato. Un improvviso dietrofront che da la giusta misura di quanto la leadership di Conte sia ormai sempre più allo sbando, venendo ignorata - quando non proprio contestata - dagli stessi politici pentastellati.
A dire il vero, anche a molti commentatori esterni era sembrata decisamente sopra le righe l'intransigenza di Conte di fronte all'estromissione del M5S nuove nomine dell'azienda di Viale Mazzini, soprattutto considerato come proprio il Movimento sia sempre stato contrario alla lottizzazione della Rai. L'ex presidente del Consiglio tuttavia non era dello stesso parere, e apparendo davanti alle telecamere scuro in volto aveva annunciato a mo' di ripicca lo stop alla partecipazione dei pentastellati nelle trasmissioni della tv pubblica.
Ora però l'immediata marcia indietro, con Conte che ai giornalisti che gli chiedono se la sua decisione sia da considerarsi definitiva risponde: "Non vogliamo contrastare la funzione del servizio pubblico o prendere una decisione irreversibile, ma occorreva un punto di chiarimento". Per il presidente del Movimento dunque, la questione non era tanto l'accaparrarsi almeno una nomina in Rai, bensì "chiarire che sia il merito sia il metodo, per le ragioni già dette, non ci sono apparsi assolutamente condivisibili. Non ci è apparso chiaro il criterio e occorreva precisarlo anche per correttezza nei confronti dei cittadini".
E così, mentre Beppe Grillo tenta di stemperare la tensione con una delle sue battute, affermando che "Conte è uno specialista dei penultimatum", all'interno del M5S i malumori sembrano farsi sempre più insistenti. Già nelle ore immediatamente successive alle prime dichiarazioni di Conte, uno dei big del partito aveva espresso il suo sconcerto all'Agi: "Sta dicendo che ha provato a lottizzare la Rai e non c'è riuscito", mentre una fonte anonima riferisce che l'avvocato del popolo non sia riuscito nemmeno a blindare la posizione del direttore uscente del TG1 Giuseppe Carboni: "Poteva andare a dirigere la radio, ma non siamo riusciti neanche in questo obiettivo".
La composizione attuale dei vertici Rai dunque vede escluso in toto il Movimento. A partire dallo scorso 18 novembre Monica Maggioni è stata infatti nominata nuova direttrice del TG1 (prima donna a ricoprire l'incarico), Gennaro Sangiuliano è stato confermato alla direzione del TG2 e Simona Sala ha infine assunto la direzione del TG3. Il Giornale Radio e Radio Uno vengono invece affidati ad Andrea Vianello, il TGR a Antonio Casarin e Rai Parlamento ad Antonio Preziosi, mentre Paolo Petrecca è il nuovo direttore di RaiNews24. Anche per RaiSport infine arriva la prima volta di una donna al comando, con la nomina di Alessandra de Stefano.
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