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Federacciai, all'assemblea 2025 Il presidente Gozzi richiama l’urgenza di una vera politica industriale europea; l'Italia si conferma la siderurgia più decarbonizzata d’Europa

Il 90% dell’acciaio italiano è prodotto con forni elettrici da rottame, riducendo le emissioni del 66% dal 1990; il fatturato del settore oscilla tra i 40 e i 60 miliardi di euro l’anno

10 Novembre 2025

Federacciai, all'assemblea 2025 Il presidente Gozzi richiama l’urgenza di una vera politica industriale europea; l'Italia si conferma la siderurgia più decarbonizzata d’Europa

Federacciai, all'assemblea 2025 Il presidente Antonio Gozzi richiama l’urgenza di una vera politica industriale europea. L'Italia si conferma la siderurgia più decarbonizzata d’Europa.

“La partita della sopravvivenza dell’industria si giochi a Bruxelles. È lì che devono essere assunte le grandi scelte capaci di evitare l’irrilevanza geo-politica, economica e industriale dell’Europa in un mondo che sta cambiando a velocità supersonica.” È quanto dichiarato da Gozzi, aprendo i lavori dell’Assemblea Pubblica 2025 dell’Associazione, che si è svolta oggi a Bergamo alla presenza del Vicepresidente Esecutivo Commissione Europea, per la Coesione e le Riforme, Raffaele Fitto, il Vicepresidente Esecutivo Commissione Europea, per la Prosperità e la Strategia Industriale, Stéphane Séjourné, e il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini.

Nel 2024, l'industria siderurgica italiana ha prodotto 20,0 milioni di tonnellate di acciaio, segnando una contrazione del 5,0% rispetto al 2023. Il fatturato del settore oscilla tra i 40 e i 60 miliardi di euro l’anno, con un impatto occupazionale diretto di oltre 70.000 addetti.

Nell’evoluzione più recente, l’attività siderurgica del Paese ha mostrato nei primi nove mesi dell’anno una ripresa nel confronto tendenziale. Nello specifico la produzione di acciaio, pari a 15,5 milioni di tonnellate, è aumentata del 3,2% sul periodo gennaio-settembre del 2024. In linea, l’output dei piani ha segnato un incremento del 5,7% attestandosi a 6,8 milioni di tonnellate e quello di lunghi una crescita del 3,5% per un totale di 9,2 milioni di tonnellate.

Il Presidente di Federacciai, Antonio Gozzi ha evidenziato come, nel 2024, il 90% dell’acciaio prodotto in Italia sia stato realizzato da forni elettrici alimentati da rottame ferroso, un modello unico nel panorama europeo. La siderurgia italiana ha ridotto del 66% le proprie emissioni di CO2 dal 1990 ad oggi, e detiene la più bassa intensità emissiva di CO2 per tonnellata di acciaio prodotto in UE. L’intensità carbonica della siderurgia italiana è inferiore del 40% rispetto alla media UE e del 61% rispetto a quello della Cina. Ulteriori indicatori di performance della siderurgia italiana sono rendicontati nell’edizione aggiornata del Rapporto di Sostenibilità di Federacciai pubblicata oggi.

 

“Il Green Deal europeo, tema dominante della passata legislatura quella che io chiamo ‘l’era Timmermans’, ha prodotto ben poco,” ha dichiarato Antonio Gozzi. “Le emissioni in crescita nel mondo superano 10/20 volte quelle ridotte a livello europeo. La regolamentazione ideologica ed estremista dell’Unione ha invece contribuito in maniera determinante alla perdita di competitività e di quote di mercato di molti settori dell’industria europea senza aver acquisito alcun vantaggio tecnologico in nessun settore della green economy. Il Green Deal finora è stato un formidabile assist fornito all’industria cinese dei pannelli solari, degli inverter, delle turbine e delle pale eoliche, degli accumuli e delle batterie, delle auto elettriche, che è diventata leader incontrastata a livello mondiale nella produzione di tutti questi oggetti. E ciò ha determinato una nuova e grave dipendenza strategica dell’Europa.”

Federacciai richiama, inoltre, l’attenzione sulla necessità di garantire condizioni eque nel commercio internazionale, a seguito delle crescenti tensioni geopolitiche e commerciali. Federacciai evidenzia l’urgenza di ridefinire le regole del commercio globale affinché siano realmente orientate a una concorrenza leale.

Affrontando le criticità aziendali aperte, il Presidente di Federacciai Antonio Gozzi ha ribadito che il settore siderurgico è vivo e vegeto e rappresenta un’eccellenza italiana, distinguendo la crisi dell’Ilva da quella della siderurgia italiana. L’associazione condivide lo sforzo del Governo per salvare l’Ilva, ma prima bisogna costruire le condizioni abilitanti che possono convincere un siderurgico o più siderurgici privati a prendersi il rischio di Taranto.

Durante l'Assemblea 2025, oltre agli interventi istituzionali, si è tenuto un confronto con i settori collegati, tra cui energia, cantieristica e costruzioni, con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra queste filiere. Hanno partecipato al dibattito Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato di Enel, Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fincantieri, Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild.

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