14 Ottobre 2025
Le caratteristiche degli italiani che utilizzano l’Open Banking
Nel primo semestre dell’anno la clientela «New To Credit» ha fatto registrare un aumento del 27% rispetto al pari periodo 2024 nel tasso di successo della connessione di un conto corrente. Il fatto che i soggetti che non hanno avuto accesso in precedenza al credito tramite metodi di valutazione tradizionale siano ora più propensi a fornire l’accesso al proprio dato di conto è confermato da un tasso di successo più che doppio rispetto a quello della clientela «Active To Credit».In termini di distribuzione, la crescente diffusione di nuove forme di finanziamento, come il BNPL, ha inciso sulla riduzione della quota di utenti Open Banking che sono “New to Credit” (10,4%) a favore degli Active to Credit (che rappresentano nel primo semestre 2025 l’89,6%, con una crescita della quota percentuale di 2,4 punti rispetto ai primi 6 mesi del 2024).Analizzando la distribuzione per generazioni degli utenti italiani che hanno connesso con successo un proprio conto corrente, nel primo semestre 2025 si nota un aumento dei soggetti più giovani appartenenti alla «Generazione Z»(+3,2 punti percentuali) rispetto al pari periodo dell’anno precedente. Segno leggermente positivo anche per i «Baby Boomers» (+0,3 punti percentuali) mentre calano le quote percentuali delle altre fasce d’età.
In relazione alla distribuzione del reddito percepito dai soggetti che hanno connesso il proprio conto, nel primo semestre 2025 si confermano le evidenze emerse nel pari periodo dell’anno precedente. La differenza maggiore si rileva nella fascia di reddito maggiore (>2.500€), che vede diminuire la quota di utenti di quasi 4 p.p. Parallelamente aumentano leggermente le persone con fasce di reddito inferiori, in particolare quelle di 1.000-1.500€ e1.500€-2.000€, segnando rispettivamente un +1,1 e +2 punti percentuali. Questo può collegarsi anche all’aumento, visto in precedenza, di persone di età più giovane che aderiscono a servizi di Open Banking, in coerenza con la maggiore competenza tecnologica.
Nei primi 6 mesi del 2025, analizzando la rischiosità creditizia con il Credit Bureau Score Perform di CRIF, emerge una maggiore concentrazione di clienti che hanno connesso il proprio conto nell’area di rischio basso (da 38,7% a 40%) e una contestuale minor concentrazione in quella di rischio medio. Inoltre, i soggetti che hanno collegato un conto significativo (principale) risultano essere meno rischiosi rispetto a coloro che danno l’accesso a un conto secondario. In particolare, il Bad Rate medio osservato sui soggetti che collegano un conto secondario è superiore dell’80% rispetto a quello osservato sui soggetti che connettono il proprio conto principale.
“L’implementazione dell’Open Banking in Italia sta affrontando diverse sfide che, ad oggi, possiamo riassumere nell’adozione di procedure digitali snelle per supportare i nuovi utenti e quelli futuri, così come nel promuovere la crescita nell’educazione finanziaria dei consumatori e la loro conoscenza verso i benefici della condivisione delle proprie informazioni. Queste sfide rappresentano anche l’opportunità per gli operatori di creare un ecosistema finanziario più sicuro, trasparente e competitivo che, grazie anche all’intelligenza artificiale, risponda efficacemente aibisogni di clienti finali sempre più digitalizzati ed esigenti, non dimenticando che il mercato è in continua evoluzione, sia in termini normativi che tecnologici”, spiega Antonio Deledda, Executive Director di CRIF
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