04 Settembre 2025
Ph: Stefano Guindani
Nella classifica degli uomini più ricchi al mondo, Giorgio Armani è il terzo degli italiani (dopo Ferrero e Leonardo Del Vecchi) con un patrimonio netto di 12,1 miliardi di dollari. La scomparsa di Giorgio Armani segna la fine di un’epoca e ora tutti si chiedono chi erediterà l'enorme impero da lui lasciato. L'omonima società fattura 2,45 miliardi di dollari annui e vanta oltre 500 negozi in tutto il mondo.
Fondata nel 1975, la Giorgio Armani S.p.A. crebbe in modo graduale ma costante, con una visione coerente e una diversificazione lungimirante. Il core business è sempre rimasto l’abbigliamento, ma nel corso degli anni "il re della moda" ha espanso il proprio impero in altri settori, dall'Hotellerie con gli Armani Hotels di Milano e Dubai al design e all'arredamento con Armani/Casa alla Cosmetica e profumi, anche in collaborazione con L’Oréal.
Ambiti diversi, ma tutti uniti da una regia coerente basata sull’estetica della pulizia formale e del minimalismo elegante.
Per quanto riguarda l'abbigliamento, lo stilista ha dato vita ad altri segmenti complementari e strategici: oltre all’alta gamma con la linea Giorgio Armani, sono molto note la fascia intermedia con Emporio Armani, la moda giovane e urban con Armani Exchange.
L'azienda oggi ha un fatturato di più di 2 milioni di euro annui e una rete globale di più di 500 negozi monomarca. Nel 2024, vantava la presenza di più di 8000 dipendenti e un margine operativo tra i più alti del settore.
Nel 2016 è stata creata anche la Fondazione Giorgio Armani, con il fine di garantire la continuità dell’impresa e dei suoi valori: sobrietà, eleganza, indipendenza. La Fondazione detiene una quota simbolica dello 0,1% del gruppo, ma ha un ruolo strategico: può nominare il presidente e l’amministratore delegato e ha potere di veto su operazioni straordinarie come fusioni o quotazioni in Borsa.
Per almeno cinque anni, lo statuto vieta qualsiasi apertura al mercato azionario. L’indipendenza, per Armani, è sempre stata un principio non negoziabile.
Il gruppo Giorgio Armani S.p.A. è presente in oltre 60 Paesi, con flagship store in città come New York, Tokyo, Parigi e Dubai. Con oltre 500 negozi monomarca, l’universo Armani ha rappresentato per decenni un’anomalia virtuosa nel panorama globale della moda, dove quasi tutti i grandi marchi sono stati assorbiti da colossi come LVMH, Kering o Richemont.
La governance futura dell'azienda di Giorgio Armani ruota attorno a un gruppo ristretto di persone di fiducia:
Leo Dell’Orco, storico collaboratore e responsabile del menswear, è considerato il custode dello stile Armani. Armani lo ha definito “la persona che meglio incarna la mia visione”.
Silvana Armani, Roberta Armani e Andrea Camerana, nipoti del fondatore, siedono già nel consiglio di amministrazione e sono coinvolti in vari ambiti aziendali, dalla comunicazione alla gestione retail. Silvana Armani e Roberta Armani sono figlie del fratello Sergio. Andrea Camerana, invece, è il figlio della sorella Rosanna.
Giorgio Armani è rimasto fino all’ultimo l’unico proprietario della holding, senza mai cedere quote a fondi o gruppi terzi, né in cambio di liquidità né in cambio di visibilità.
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