22 Agosto 2023
La società di microchip Arm Holdings, controllata dalla giapponese SoftBank, si prepara allo sbarco a Wall Street: in questo modo la Borsa americana assisterebbe all'operazione dell'anno che, dopo un periodo di crisi tech, potrebbe segnare la ripresa del settore.
La tecnologia che fa da fondamento a questo colosso silenzioso è presente nella maggior parte degli smartphone che stringiamo tra le mani e che probabilmente stiamo utilizzando per leggere questo articolo. Nata come una joint venture tra Acorn Computers, Apple Computer e VLSI Technology, la società è stata scelta da Apple (abbandonando per lei il concorrente Intel, suo partner storico) come produttrice di microprocessori dei propri prodotti e si prepara ad essere quotata in Borsa con una mega IPO da $ 60 miliardi, una delle più ingenti a livello tecnologico di tutta la storia di Wall Street.
L’azienda Arm, fondata nel 1990 a Cambridge, nel Regno Unito, dove ancora ufficialmente risiede, ha sedi in tutti i continenti e al 31 marzo 2023 contava 5.963 dipendenti a tempo pieno con circa l'80% di essi concentrati su ricerca, progettazione e innovazione tecnica.
La notizia della presentazione dei documenti per la sua quotazione sul Nasdaq è interessante poiché sopraggiunge dopo due anni di crisi del settore tecnologico negli Stati Uniti, probabilmente calmierata da un rinnovato ottimismo e da un sentiment risollevato grazie al grande entusiasmo intorno all’intelligenza artificiale. Inoltre la crescita della Arm Holdings riguarda anche il suo campo d’azione, che potrebbe essere ampliato nel settore dell’IA e dell’automotive.
La parabola dell’azienda britannica è ascendente e pare inarrestabile: la giapponese SoftBank, guidata da Masayoshi Son, comprò Arm nel 2016 per $ 32 mld; qualche giorno fa, in una transazione interna al colosso giapponese che ha visto passare una quota di Arm dal veicolo d’investimento Vision Fund alla stessa SoftBank, l'azienda è stata valutata $ 64 mld.
Per quanto riguarda le cifre della IPO, già accarezzata nel 2022 e poi frenata dal contesto di mercato, considerando che i progetti di Arm hanno un quasi monopolio sui chip per gli smartphone, gli analisti scommettono su una valutazione che potrebbe arrivare a $ 60 mld e su un obiettivo di raccolta di $ 10 mld.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia