La deadline del 9 maggio
Il termine fissato dal board del gruppo italiano delle Tlc per valutare le offerte migliorative scade il 9 giugno. Sempre lunedì è arrivata a Tim la lettera del consorzio Cdp-Macquarie che riguarda i chiarimenti richiesti sui vincoli antitrust. La loro offerta presentata a inizio maggio mette sul piatto 19,8 miliardi per l’asset. Il secondo offerente, il fondo Kkr, manderà la nuova proposta (l’ultima offerta indicava un valore di 21 miliardi) verosimilmente sotto scadenza. Per Vivendi l’asset vale circa 10 miliardi in più. Cdp, che ha il 9,8% di Tim, sta dialogando con le autorità europee Antitrust per vedere quali asset dovrebbe cedere in caso di acquisizione della rete Tim, ma in base a quanto dichiarato una settimana fa a Bloomberg Tv dal ceo Dario Scannapieco, «è troppo presto per dire quale sarà il punto di atterraggio». L’offerta presentata con il fondo australiano Macquarie (con cui Cdp è socia di maggioranza in Open Fiber) scade il 31 maggio. Dal primo giugno i giochi potrebbero riaprirsi. In un’intervista con Class Cnbc, sempre lunedì scorso, il ceo di Tim Pietro Labriola ha sollecitato il «dialogo tra tutti gli azionisti». Sulla svolta per la rete di Tim (+0,73% ieri su una Piazza Affari in calo dello 0,5%) ha detto: «Siamo ottimisti».