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LU-VE, nel 2022 fatturato di € 618,6 mln (+25,7%) e EBITDA adjusted di € 78,8 mln (+29,6%)

Utile netto dell’esercizio di € 49,1 milioni, in aumento del 98,0% rispetto all’esercizio 2021. Al netto dei ricavi e costi non ricorrenti, l’utile netto adjusted sarebbe stato pari a € 35,2 milioni in incremento del 42,0%

14 Marzo 2023

LU-VE, nel 2022 fatturato di € 618,6 mln  (+25,7%) e EBITDA adjusted di € 78,8 mln (+29,6%)

Il Consiglio di Amministrazione di LU-VE S.p.A., riunitosi in data odierna, ha esaminato e approvato la relazione finanziaria consolidata al 31 dicembre 2022.

“Il 2022 è stato un anno particolarmente triste per la scomparsa di mio padre, fondatore e ispiratore di LU-VE Group. Il ‘Giardiniere dei sogni’ come amava definirsi ha lasciato un grande vuoto ma anche un insegnamento altrettanto grande, che è quello che ci guiderà verso il futuro - ha dichiarato Matteo Liberali, presidente e CEO di LU-VE Group – Dal punto di vista dei risultati, siamo orgogliosi di aver raggiunto un nuovo record di fatturato, nonostante le drammatiche turbative causate dalla guerra in Ucraina, dalle difficoltà della supply chain e dall’inflazione. Lo scorso anno abbiamo gettato le basi per la crescita con le acquisizioni portate a termine e con le attività di miglioramento della nostra sostenibilità. Con la consueta passione ora lavoriamo su nuovi progetti per essere pronti a cogliere le opportunità di mercato. Ringrazio tutte le donne e gli uomini di LU-VE Group per il loro impegno e per la determinazione, che sono certo dimostreranno anche in futuro”.

L’anno 2022, che purtroppo si è chiuso con la scomparsa del dott. Iginio Liberali fondatore e presidente del Gruppo, è stato un anno molto intenso e sfidante che ha portato a un nuovo record di fatturato (oltre €618 milioni) e che ha visto il completamento di tre operazioni straordinarie (l’acquisizione di Refrion e degli asset di ACC Wanbao nonché la cessione della controllata Tecnair) e l’avvio di nuovi importanti progetti per lo sviluppo futuro.

Nonostante le turbative conseguenti alla drammatica invasione dell’Ucraina, il mercato ha avuto una domanda estremamente brillante nella prima parte dell’anno seguita da un sensibile rallentamento, in alcuni segmenti, nel secondo semestre. Le vendite di prodotti sono cresciute del 25,2% raggiungendo il valore di €605 milioni, mentre il portafoglio ordini pari a €188,8 milioni alla fine dell’esercizio (+4,8% rispetto a fine 2021) è ritornato su valori più fisiologici dopo mesi di crescita tumultuosa (fino a toccare il record di €221,4 milioni alla fine del mese di aprile). Tale crescita è stata generata principalmente dalla crescita dei mercati finali di sbocco e in parte da ordinativi dei clienti OEM’s, che miravano alla ricostituzione delle scorte di sicurezza e alla “prenotazione” di capacità produttiva, in un momento di generale incertezza sugli approvvigionamenti e di allungamento dei tempi di consegna da parte di tutti gli operatori del settore.

Le sfide più importanti gestite nel 2022 hanno riguardato anche la Supply Chain caratterizzata da forti tensioni sui prezzi e dalla difficoltà di approvvigionamento, in particolare di componenti elettronici (con impatti soprattutto sulla SBUCooling). Le azioni di diversificazione delle fonti di approvvigionamento e di ampliamento del parco fornitori, poste in essere da tempo, hanno permesso la continua alimentazione dei siti produttivi, seppure a prezzo di alcune inevitabili inefficienze. Molto più complicata è stata invece la gestione dei prezzi di acquisto delle materie prime e dei componenti, non soltanto per le forti fluttuazioni nel corso dell’anno dei prezzi di rame e alluminio all’LME (in primavera entrambi 

hanno superato i massimi degli ultimi anni), ma anche per l’impennata dei costi energetici che hanno completamente stravolto le quotazioni dei costi di trasformazione delle stesse materie prime (in particolare l’alluminio). Queste difficoltà, a cui si sono aggiunti anche sporadici periodi di lock-down in Asia per la recrudescenza della diffusione del Covid 19 e un aumento incontrollato dei costi dei trasporti (via mare e su gomma), hanno generato notevoli aumenti dei costi di acquisto di beni e servizi che, nel complesso, sono stati compensati dalle azioni di aggiustamento dei prezzi di vendita.

Nell’ottica di un ulteriore ampliamento della presenza del LU-VE Group nei segmenti del condizionamento d’aria, dei data center, del raffreddamento di processo e della refrigerazione industriale il 30 marzo 2022 è stata perfezionatal’acquisizione di una partecipazione del 75%, nella società Refrion S.r.l., con sede legale a Flumignano (Udine). L’azienda è specializzata nella produzione di apparecchi ventilati abbinati alla tecnologia adiabatica, che consentono significative riduzioni dei consumi energetici, dell’uso dell’acqua e delle emissioni sonore. L’accordo prevede un’opzione put & call per l’acquisto del restante 25%, esercitabile entro i prossimi cinque anni.

Le attività di integrazione della nuova società (consolidata a partire dal primo aprile 2022), del suo personale e delle controllate, sono state immediatamente avviate e procedono in un clima di grande collaborazione. A partire dal mese di settembre, sono iniziati i lavori di ampliamento del sito produttivo principale, in linea con il business plan che costituiva parte integrante degli accordi contrattuali tra le parti. Il termine dei lavori è previso entro il secondo trimestre del 2023.

In data 3 agosto 2022, attraverso la controllata Sest S.p.A di Limana (Belluno) è stato concluso per un valore pari a €70mila l’acquisto del ramo di azienda di Italia Wanbao ACC S.r.l. situato a pochi chilometri da Limana. Gli accordi siglati prevedono:

la completa riconversione industriale del sito, al fine di ampliare la produzione di scambiatori di calore per banchi frigoriferi, pompe di calore e “chiller”;
l’assorbimento nell’arco di tre anni dalla firma dei contratti di una parte consistente degli attuali lavoratori di “WACC”;
investimenti complessivi nel sito produttivo (che ha una superficie di circa 40.000 mq coperti) per circa €6 milioni nei prossimi tre anni.
Già alla fine del mese di settembre è stato completato il primo step di riconversione del sito produttivo, con l’avviamento di due linee di produzione e l’assunzione di un primo gruppo di lavoratori, in linea con gli accordi. Come da programma, all’inizio di dicembre, è stato concluso il rogito per l’acquisto dell’intero sito produttivo. 

Il 21 marzo 2022, per un valore pari a €12,9 milioni (che ha generato un provento finanziario a livello consolidato pari a circa €9,5 milioni), è stata completata la cessione dell’intera partecipazione (79,9%) detenuta in Tecnair LV S.p.A.(produzione di unità di climatizzazione interna “close control” per sale operatorie e data center) alla multinazionale svedese Systemair AB, quotata alla Borsa di Stoccolma. Le parti hanno inoltre siglato un accordo pluriennale per la fornitura di scambiatori di calore e di prodotti correlati e per la prosecuzione delle azioni di cross-selling relative alle unità di climatizzazione “indoor”, mentre LU-VE Group continuerà a focalizzare la sua attività sui sistemi di climatizzazione “outdoor” destinati ai data center di ultima generazione. Tali accordi sono stati negoziati a valori di mercato. Il deconsolidamento di Tecnair LV S.p.A. è avvenuto dal 1° aprile 2022.

All’inizio di settembre, in occasione dell’approvazione del Bilancio consolidato semestrale, il Consiglio di Amministrazione di LU-VE Group ha approvato all’unanimità la proposta di stanziare un bonus straordinario di € 3,0 milioni, a sostegno dei propri collaboratori, per far fronte all’aumento del costo della vita e dell’inflazione.

Il 21 settembre è stata ufficializzata l’ammissione di LUVE Group al segmento STAR del listino della Borsa di Milano, a coronamento di un percorso iniziato con la quotazione sul mercato AIM (luglio del 2015) e proseguito con il passaggio al mercato principale (2017).

L’esercizio 2022 ha visto per LU-VE Group una crescita importante delle vendite di prodotti (+25,2%) che hanno raggiunto € 605 milioni, mentre il portafoglio ordini si è mantenuto sostanzialmente stabile a livelli record.

I “Ricavi e proventi operativi” hanno registrato un incremento del 25,7% a €618,6 milioni (+€126,6 milioni).
A cambi costanti l’incremento dei ricavi sarebbe stato del 23,8%.

L’incremento è dovuto per il 16,8% all’incremento dei prezzi di vendita e per la restante parte ai maggiori volumi di vendita e al cambiamento del mix di prodotti.

Questi andamenti confermano ulteriormente la resilienza del modello di business e la validità della strategia del Gruppo, mirata a un progressivo ampliamento dei campi di applicazione e all’estensione della presenza internazionale, conl’obiettivo di ridurre la dipendenza da singoli segmenti di mercato o da singoli paesi. Il fatturato del Gruppo non dipende in misura significativa da singoli contratti commerciali o industriali. Alla fine del 2022, i ricavi di vendita relativi ai primi 10 clienti rappresentano complessivamente poco più del 31% del fatturato (in leggero calo rispetto al precedente esercizio), mentre quello generato dal principale cliente è il 4,2% del totale (4,6% nel 2021).

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