19 Gennaio 2021
Giuseppe Conte (fonte foto Lapresse)
Il Presidente Giuseppe Conte, nella sua replica al dibattito sulle comunicazioni sulla situazione politica, sottolinea che "Un tema toccato dalla senatrice Drago è il calo demografico: è un problema serissimo, è uno dei cali tra i più severi degli ultimi anni. Anni fa in Germania successe la stessa cosa". "Se non interveniamo adesso in tempo - ha aggiunto Conte - rischiamo di compromettere il futuro dei nostri figli. Occorrono investimenti economici strutturati, dobbiamo investire sul futuro e non possiamo farlo creando una crisi di governo o cercando di far cadere un governo. Da luglio partirà tra l'altro la riforma dell'assegno unico mensile per oltre 12 milioni di bambini, un progetto avviato dalla ministra di Iv Bonetti".
"Il tema della scuola ci sta a cuore a tutti, dobbiamo lavorare perché resti centrale nell'agenda non del governo ma del Paese. Abbiamo realizzato 40mila aule in più, merito di una grandissima sinergia con sindaci, presidenti delle Regioni, autorità territoriali. Abbiamo mobilitato 10 mld in più sulla scuola, archiviando la stagione dei tagli che avevamo ereditato".
"Il calo demografico è un problema serissimo, il calo delle nascite è una delle più severe degli ultimi anni: è molto preoccupante perché se non interveniamo adesso rischiamo di compromettere il futuro dei nostri figli e occorrono interventi strutturati, dobbiamo investire sul futuro. E certo non possiamo farlo con una crisi di governo".
"Molte osservazioni hanno riguardato il nostro calo del Pil e la consistenza dei ristori. Non corrisponde affatto al vero che l'Italia sia prima per caduta più forte del Pil. Nonostante siamo stati colpiti per primi dalla pandemia nei primi tre trimestre del 2020 il calo tendenziale del Pil è stato lo stesso che in Francia, inferiore alla Spagna e al Regno Unito".
"È chiaro che sulla giustizia abbiamo una delle riforme strutturali che ci attende, è uno degli oggetti delle raccomandazioni europee. Intanto è stato programmato l'aumento della dotazione organizzata dei magistrati di 600 unità. Nel Recovery troverete uno stanziamento di 1,3 miliardi per rendere più spedita la nostra giustizia e per smaltire l'arretrato". "Il senatore Romeo, della Lega, chiedeva dei ddl sulla giustizia. Dal 2019 quello sulla giustizia civile e dal 2020 quello del processo sono alla commissione giustizia del Senato che è sotto presidente della commissione del suo partito. Cerchiamo tutti di dare un'accelerazione".
"La Germania nelle ultime settimane ha superato i mille morti al giorno nonostante le rigide misure, addirittura nel mese di gennaio i numeri parlano di quasi il doppio dei morti dell'Italia. Il Covid sta mettendo in ginocchio Paesi anche più strutturati, che hanno investito più di noi nella sanità e dovevano risultare più resilienti. Ma la contabilità dei morti è questione molto delicata. Teniamola fuori dalla contesa politica, perché le polemiche rischiano di toccare un argomento molto triste".
"Renzi ha ricostruito dal suo punto di vista le ragioni del discutere la fiducia al governo. A me però non sembra che quando abbiamo trattato dei temi concreti non si sia trovata una soluzione. Se parliamo del Recovery Plan non è stato elaborato in qualche oscura cantina di Palazzo Chigi ma è stato elaborato in incontri bilaterali con tutti i ministri, anche le ministre di Iv. La bozza, che avete voluto distruggere anche mediaticamente, era frutto di un primo confronto a livello bilaterale con tutti i ministri".
"Sul Recovery occorreva un confronto, un momento collegiale, perché restava il problema di scelte strategiche, tirare fuori la politica, che dà una visione, questo è frutto di un confronto collegiale. Ma il confronto collegiale si può fare anche con toni tranquilli e leale collaborazione. L'effetto finale di Iv è stato bloccare per 40 giorni il Recovery: avremmo potuto incontrarci intorno a un tavolo e nel giro di una ventina di giorni e dare al Parlamento molto prima una versione aggiornata che è stata migliorata anche grazie al vostro contributo, ma grazie a tutte le forze di maggioranza e nessuno può avere la pretesa della verità nelle soluzioni più proficue per il Paese".
"Avete ritenuto che la cabina di regia non era accettabile? Ma quando mai non si è discusso? Il risultato è che adesso dobbiamo affrettarci e il lavoro è urgente, perché ce lo chiede anche l'Ue. Quando si sceglie la via del dialogo, e voi lo sapete, non avete mai trovato porte chiuse. A un certo punto avete scelto la strada dell'aggressione e degli attacchi mediatici, avete cominciato a parlare fuori e non dentro. La rispettiamo ma possiamo dire che forse non è la scelta migliore negli interessi del Paese?".
"Noi abbiamo chiesto contributi ad un progetto - ha aggiunto Conte - con scelte chiare e valoriali, con una chiara vocazione europea e atlantica. Si basa su un solido dialogo sperimentato gia' da almeno tre forze di maggioranza ma è ben aperto a chi vuole migliorarlo, a chi vuole dare un contributo leale. Questo è un patto di fine legislatura, ci sono tutti i margini per offrire un rendiconto ai cittadini su ciò che stiamo facendo".
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