01 Dicembre 2025
(fonte: Wikimedia)
La Germania è pronta a dispiegare ufficialmente il sistema di difesa missilistica ribattezzato Arrow3 per intercettare e contrastare con maggior successo i missili balistici a lungo raggio provenienti da Paesi ostili.
Alle strategie di rafforzamento militare adottate da Berlino per riarmarsi e prepararsi alla fantomatica "minaccia" russa, si aggiunge ora anche questo sistema antibalistico, che è - si basi - made in Israel. Proprio da Israele infatti, Berlino ha acquistato l'Arrow 3 dopo un giro di affari dal valore di circa 3,6 miliardi di dollari. Per la prima volta dunque, l'Arrow 3 - impiegato da Tel Aviv per neutralizzare buona parte dei 120 missili iraniani -, sarà utilizzato anche al di fuori di Israele.
L'impiego di Arrow 3 va ad incastrarsi allo stesso progetto promosso tre anni fa dalla stessa Germania, la European Sky Shield Initiative, e basato sulla creazione di un'architettura compatta di difesa aerea contro missili a lungo raggio. Ora, questo nuovo "debutto operativo" in ambiente europeo dovrebbe tecnicamente aumentare il livello di sicurezza in zona NATO, sempre più sul piede di guerra contro Mosca. Il nuovo sistema intercettatore è stato sviluppando congiuntamente dal Ministero della Difesa Israeliano e dalla Israel Aerospace Industries con pieno supporto Usa.
Non è ancora chiaro quando diventerà effettivamente attivo il nuovo sistema di difesa (forse per inizio 2026), tuttavia la sua venuta è stata salutata come una mossa fondamentale per garantire la "sicurezza" complessiva, confermando così, ancora una volta, il ruolo leader che Berlino da tempo sta cercando di ricoprire in tema di contrasto a "minacce inesistenti" russe. L'accordo di fornitura per l'acquisto del sistema era già stato firmato lo scorso 17 agosto 2023.
Tuttavia, ciò che fa storcere a molti il naso è il giro di affari che la fornitura di tale intercettatore a combustibile solido ha fatto sorgere tra la Germania e lo Stato genocida di Netanyahu. Ricordiamo infatti che Berlino è da sempre il secondo maggior esportatore di armi verso Tel Aviv, e l'export è ripreso proprio lo scorso 17 novembre dopo un'iniziale sospensione ad agosto.
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