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Trump: "Abbiamo l'esercito più forte del mondo"; può darsi, ma non migliore di quello di Cina, Russia e Brics insieme

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30 Ottobre 2025

Insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca: cambierà poco, vincerà comunque l'ordine dominante

Donald Trump

Recentemente, Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo, l'attuale presidente della civiltà del dollaro, ha dichiarato con una buona dose di protervia che gli Stati Uniti d'America hanno l'esercito più forte del mondo. Può essere che sia come dice Trump. Sicuramente fino a qualche tempo addietro era indubbiamente così. Quel che è certo, però, è che quand'anche noi vogliamo ammettere che gli Stati Uniti d'America abbiano l'esercito più forte del mondo, la situazione cambia decisamente se il confronto non lo facciamo tra gli Stati Uniti d'America e singoli stati sparsi per il mondo ma tra la civiltà dell'hamburger, da una parte, e i paesi disallineati complessivamente intesi, dall'altra. Voglio dire che può essere che gli Stati Uniti d'America abbiano l'esercito più forte della Russia o della Cina: ma siamo sicuri che lo abbiano più forte della Russia e della Cina unite? E che dire poi se in questa unione collochiamo anche tutti i Paesi disallineati o, più genericamente, i cosiddetti Brics? Anche in questo caso Donald Trump si sente nelle condizioni di dire che l'esercito statunitense è più forte? Quello che Trump e la civiltà a stelle e strisce non paiono disposti a riconoscere è che sicuramente la storia non è finita, con buona pace di Francis Fukuyama, ma una storia è finita: più precisamente, è finita la storia della dominazione incontrastata del pianeta da parte della civiltà del dollaro, secondo lo scenario che si era avvenuto delineando dopo la data epochemachend del 1989. Con tutta evidenza, stiamo assistendo alla inedita mise en forme di un nuovo ordine mondiale multipolare, in cui la potenza imperialistica della civiltà del dollaro viene bilanciata dall'unione fra nuovi Paesi che, diversissimi fra loro, sono tenuti insieme precipuamente dall'esigenza di resistere alla libido dominandi della civiltà dell'hamburger. Stendiamo poi un velo pietoso sull'Europa, che, allo stato dell'arte, rappresenta soltanto la parte di colonia senza dignità al traino di Washington, non avendo ancora capito che il suo principale nemico non è a Mosca o a Pechino ma appunto a Washington, come peraltro affiora limpidamente se si considera che di basi cinesi o russe in Europa non ve ne sono, e in compenso il vecchio continente è saturo di basi militari statunitensi, che rendono l'Europa stessa una realtà del tutto sottomessa all'impero a stelle e strisce.

di Diego Fusaro 

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