07 Ottobre 2025
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L’inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff, e il genero del presidente Jared Kushner “sono arrivati in Egitto per prendere parte al secondo round di colloqui su Gaza”. Lo riferiscono i media del Cairo. Hamas, da parte sua, avrebbe “accettato di consegnare le armi a un comitato egiziano-palestinese”, ma pone condizioni rigide: “Idf via dai quartieri residenziali della Striscia” e “no a Tony Blair governatore”.
Secondo quanto riportato da fonti arabe, durante il primo round di colloqui a Sharm el-Sheikh Hamas “ha chiesto a Israele di cessare il fuoco e ritirare le sue truppe dai quartieri residenziali dell’enclave prima dell’inizio di uno scambio di ostaggi”.
La palestinese Ma’an aggiunge che Hamas continua a insistere per includere nelle liste dei detenuti da liberare 6 prigionieri condannati all’ergastolo nelle carceri israeliane, uno dei nodi “più dirimenti” del negoziato.
Tuttavia, secondo l’agenzia Efe, Hamas “avrebbe accettato di consegnare le sue armi a un comitato egiziano-palestinese, rifiutando categoricamente di affidare la gestione della Striscia di Gaza a un comitato di transizione internazionale”. Il gruppo “propone di negoziare la gestione di Gaza con l’Autorità Nazionale Palestinese” e “rifiuta la presenza di Tony Blair come governatore di Gaza”, pur “accettando che assuma un ruolo di monitoraggio a distanza”.
Intanto il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi ha chiesto una “spiegazione” al premier Benyamin Netanyahu dopo che, in un’intervista con Ben Shapiro, ha parlato di 46 ostaggi e non 48. “Sono stati presi due anni fa, tutti sotto la vostra sorveglianza, quindi vi aggiorneremo: ci sono 48 ostaggi a Gaza”, afferma il forum. “Ognuno di loro è un mondo intero. Ognuno di loro deve tornare a casa, i vivi per la riabilitazione e i caduti per la sepoltura nella loro terra”, aggiungono le famiglie, chiedendo a Netanyahu di porre fine all’“incubo”: “48, non 40 e non 46”.
Il piano di Trump prevede il rilascio di 1.700 detenuti di Gaza arrestati dopo il 7 ottobre, oltre a circa 250 ergastolani. Da Washington e Gerusalemme filtra “grande ottimismo”: l’obiettivo è chiudere un’intesa per il rilascio degli ostaggi già entro domenica.
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