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Seul denuncia "minaccia nucleare" nordcoreana: "Hanno 2mila kg di uranio arricchito al 90% e oltre, Pyongyang non si ferma, colloqui con Usa urgenti"

Il ministro sudcoreano Chung Dong-young ha sollevato nuovamente il problema della corsa al nucleare da parte del regime di Kim Jong-un: "In questo momento le centrifughe per l'uranio in quattro aree del Nord sono in funzione. Urge uno stop, subito colloqui Washington-Pyongyang"

25 Settembre 2025

Seul denuncia minaccia nucleare nordcoreana: "Hanno 2mila kg di uranio arricchito al 90% e oltre, Pyongyang non si ferma, colloqui con Usa urgenti"

Il leader nordcoreano Kim Jong-un e il ministro sudcoreano Chung Dong-Young

"Le stime suggeriscono che la Corea del Nord possieda fino a 2000 chili di uranio altamente arricchito al 90% e oltre". È quanto ha comunicato oggi, 25 settembre, il ministro sudcoreano dell'Unificazione Chung Dong-Young basandosi su numeri e dati pubblicati da esperti. "2000 kg di uranio" quando basterebbe una quantità compresa tra i 10 e i 12 kg per produrre una bomba atomica.

Seul denuncia minaccia nucleare nordcoreana: "Hanno 2mila kg di uranio arricchito al 90% e oltre, Pyongyang non si ferma, colloqui con Usa urgenti"

L'escalation tra Nord Corea e Sud Corea si è fatta ancora più palpabile dopo che, lo scorso 22 settembre, il leader supremo Kim Jong-Un aveva definitivamente smentito la (remota) possibilità di una denuclearizzazione del Paese. In un impeto di apertura diplomatica verso gli Stati Uniti, Kim si era aperto alla ripresa dei colloqui con Washington, ma ad una condizione ineludibile: che la Casa Bianca ritiri la richiesta di rinuncia alle armi nucleari da parte di Pyongyang. Abbandonare le armi nucleari? "Mai, non ci saranno negoziati né ora né mai" aveva sentenziato Kim glissando rapidamente. La paura dunque della "drastica" espansione dell'arsenale nucleare resta, così come denunciato giovedì da Chung Dong-young che, durante una conferenza, ha reso pubbliche alcune valutazioni. Da un lato "fino a 2000 chilogrammi di uranio altamente arricchito", accumulati nel corso di anni di potenziamento nucleare. Dall'altro la presenza di "centrifughe per l'uranio" attualmente in funzione "in quattro aree del Nord per accumulare materiale nucleare". Ormai, riconosce Chung, è impossibile convincere il Nord Corea ad abbandonare definitivamente il suo programma nucleare attraverso sanzioni internazionali. L'unica strada percorribile, secondo lui, restano i colloqui diplomatici tra Pyongyang e Washington che potrebbero rappresentare la "svolta" insperata negli sforzi di denuclearizzazione bloccati.

"È urgente uno stop. (...) Sarà auspicabile che [i colloqui, ndrsi svolgano il prima possibile" ha affermato il ministro, auspicando che la ripresa delle trattative comporti un "disgelamento" dei rapporti intercoreani bloccati. Infatti il governo di Lee Jae Myung si è detto disponibile al perseguimento della pace col vicino nordcoreano e ha affermato, ha garantito Chung, che "farà il massimo" affinché tra il Nord Corea e gli Usa i colloqui avvengano in climi favorevoli. Dopotutto, tre giorni fa, lo stesso Jae Myung si era detto aperto ad un accordo congiunto fra Trump e Kim teso non tanto - vista l'impossibilità - all'eliminazione del nucleare, quanto al suo "congelamento". Una misura, l'aveva definita Jae Myung, "di emergenza provvisoria". Non solo: a quanto emerge, Chung ha rivelato che vi sarebbero discussioni in corso, tra il governo sudcoreano e il ministero della Difesa, circa la sospensione delle esercitazioni di tiro e dell'addestramento "sul campo nelle regioni vicine alla Zona Demilitarizzata" circa il confine intercoreano.

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