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Attacchi israeliani a Doha, Qatar presenterà azione legale contro Tel Aviv alla Cpi, Al-Khulaifi: "Saranno puniti secondo diritto penale internazionale"

Al-Khulaifi, a capo del team legale incaricato dal Qatar, ha dichiarato che l’azione legale è volta a contestare quella che il governo definisce un’“aggressione contro lo Stato del Qatar

17 Settembre 2025

Attacchi israeliani a Doha, Qatar presenterà azione legale contro Tel Aviv alla Cpi, Al-Khulaifi: "Saranno puniti secondo diritto penale internazionale"

Al-Khulaifi e Netanyahu

Il Qatar ha annunciato l’intenzione di avviare un'azione legale contro Israele presso la Corte penale internazionale (CPI), dopo che le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno colpito alti funzionari di Hamas a Doha. La notizia è stata confermata mercoledì da rappresentanti ufficiali dello Stato del Golfo.

Lo stesso giorno, il ministro di Stato qatariota, dott. Mohammed bin Abdulaziz Al-Khulaifi, ha incontrato il vice procuratore della CPI, Nazhat Khan, insieme ad altri rappresentanti del governo. Durante due incontri distinti, le parti hanno discusso i percorsi legali per intraprendere un'azione formale contro Israele.

Al-Khulaifi, a capo del team legale incaricato dal Qatar, ha dichiarato che l’azione legale è volta a contestare quella che il governo definisce un’“aggressione contro lo Stato del Qatar”. In un comunicato, ha sottolineato l’impegno del Paese a sostenere la giustizia internazionale e a garantire che “i responsabili di crimini siano ritenuti tali e non restino impuniti secondo il diritto penale internazionale”. Le accuse si riferiscono all'attacco compiuto all'inizio del mese, in cui Hamas sostiene che cinque dei suoi membri siano stati uccisi a Doha.

Attacchi israeliani a Doha, Qatar presenterà azione legale contro Tel Aviv alla Cpi, Al-Khulaifi: "Saranno puniti secondo diritto penale internazionale"

L’attacco ha rappresentato un punto di svolta nei rapporti tra Qatar e Israele, soprattutto dopo due anni in cui Doha ha ospitato negoziati tra le parti per il rilascio degli ostaggi e il raggiungimento di un cessate il fuoco. Secondo analisti, Israele ha preferito colpire i leader di Hamas piuttosto che mantenere aperta la via diplomatica.

Le IDF hanno giustificato l’operazione dichiarando che gli obiettivi erano direttamente coinvolti nel massacro del 7 ottobre 2023, in cui circa 1.200 israeliani furono uccisi, e che per anni avevano diretto le attività del gruppo. Un funzionario israeliano ha confermato al Jerusalem Post che Khalil al-Hayya, figura di spicco di Hamas, era uno degli obiettivi principali.

Secondo altre fonti israeliane, al momento dell’attacco nell’appartamento segreto di Hayya si trovavano tra i quattro e gli otto alti funzionari del gruppo. Tuttavia, l’operazione non ha raccolto il pieno consenso all’interno dell’apparato di sicurezza israeliano: diversi funzionari avrebbero espresso contrarietà, temendo che l’attacco potesse compromettere le trattative su un accordo per la liberazione degli ostaggi e una tregua a Gaza.

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