Martedì, 16 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Vertice di Doha, Lega Araba e Organizzazione islamica mondiale verso creazione “Nato inter-araba”, Al Sisi: “Meccanismo di difesa contro Israele”

L’incontro ha visto la partecipazione di decine di capi di Stato e leader del mondo arabo-islamico: dal presidente turco Erdogan al capo di Stato iraniano Pezeshkian, dal leader saudita bin Salman al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, fino al presidente palestinese Abu Mazen, insieme ai rappresentanti di Iraq, Siria, Libano, Marocco, Emirati Arabi Uniti

16 Settembre 2025

Vertice di Doha, Lega Araba e Organizzazione islamica mondiale verso creazione “Nato inter-araba”, Al Sisi: “Meccanismo di difesa contro Israele”

Lega Araba e Organizzazione islamica mondiale a Doha Fonte: RSI

Il vertice straordinario della Lega Araba e dell’Organizzazione islamica mondiale, riunitosi a Doha dopo il raid israeliano contro una sede di Hamas nella capitale qatariota, ha segnato un passaggio politico potenzialmente epocale: la proposta di dar vita a una sorta diNato inter-araba”. Nel mirino, il bisogno di una difesa comune contro Israele, accusato di minare ogni prospettiva di pace. Al centro dei lavori, la condanna unanime dell’azione militare e l’ipotesi di un meccanismo di sicurezza collettivo, destinato a cambiare gli equilibri regionali, come riferito dal presidente dell'Egitto Al Sisi.

Vertice di Doha, Lega Araba e Organizzazione islamica mondiale verso creazione “Nato inter-araba”, Al Sisi: “Meccanismo di difesa contro Israele”

L’incontro ha visto la partecipazione di decine di capi di Stato e leader del mondo arabo-islamico: dal presidente turco Erdogan al capo di Stato iraniano Pezeshkian, dal leader saudita bin Salman al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, fino al presidente palestinese Abu Mazen, insieme ai rappresentanti di Iraq, Siria, Libano, Marocco, Emirati Arabi Uniti.

Proprio Al Sisi ha pronunciato parole durissime contro Israele, accusandolo di sabotare ogni spiraglio negoziale: “È evidente che l’approccio aggressivo adottato dalla parte israeliana mira a vanificare tutte le opportunità di raggiungere un accordo che garantisca un cessate il fuoco permanente e il rilascio di ostaggi e prigionieri. Questo approccio mostra anche la mancanza di volontà politica di Israele a portare la pace nella regione”.

Dal canto suo, il premier iracheno Muhammad Sudani ha lanciato l’idea più dirompente del summit: “Un attacco nemico equivale a un’aggressione contro tutti noi... Serve una risposta di sicurezza collettiva alla maniera della NATO”. Una proposta che ha trovato eco nel Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG), pronto a valutare l’attivazione di un “meccanismo di difesa congiunto” e persino a mettere in discussione i rapporti diplomatici ed economici con Israele.

Il Qatar, tradizionale mediatore nei conflitti tra Hamas e Israele, colpito direttamente dall’attacco del 9 settembre, sembra aver cambiato tono. Il leader di Doha, reduce da colloqui a Washington, ha accusato Tel Aviv di sabotare ogni tentativo di dialogo: “Chi lavora con persistenza e metodo per assassinare la parte con cui sta negoziando, intende far fallire le negoziazioni”.

Parole di condanna sono arrivate anche dal presidente turco Erdogan, che ha invocato un maggior coordinamento dei Paesi islamici “per poter esercitare maggiori pressioni su Israele”, accusandolo di destabilizzare la regione. Dichiarazioni che però non hanno mai avuto un seguito concreto nella politica estera di Ankara, da sempre ambivalente nei confronti del governo Netanyahu.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x