22 Agosto 2025
Gaza "guerra calorie" Fonte: Reuters
L'Onu ha dichiarato ufficialmente lo stato di carestia che imperversa nella Striscia di Gaza. Le Nazioni Unite, nel loro rapporto, mirano a Israele: "È stata Tel Aviv a causarla ed è un crimine di guerra. Oggi oltre 132 mila bambini palestinesi sono a rischio di denutrizione e malnutrizione".
Il conflitto in Medio Oriente è giunto al giorno 685 e la Striscia di Gaza precipita in una catastrofe annunciata. L’Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), organismo globale sostenuto dall’Onu, ha confermato ufficialmente lo stato di carestia nel governatorato di Gaza City. Per la prima volta in Medio Oriente, e per la terza volta nella sua storia, l’Ipc ha certificato una carestia dopo Somalia 2011 e Sud Sudan 2017.
Il rapporto parla chiaro: oltre mezzo milione di palestinesi affrontano condizioni “catastrofiche” di fame, miseria e morte. Altri 1,07 milioni vivono in emergenza alimentare e quasi 400mila in condizioni di crisi. Ma ciò che colpisce maggiormente è l’impatto devastante sui più piccoli: 132mila bambini sotto i cinque anni sono a rischio malnutrizione acuta, di cui 41mila in pericolo imminente di morte.
Secondo gli esperti, la carestia è “interamente provocata dall’uomo” e deriva dal blocco sistematico degli aiuti imposto da Israele. Centinaia di camion carichi di cibo restano fermi ai valichi mentre a Gaza i bambini muoiono di fame. “È una carestia che si sarebbe potuta evitare, ma l’ostruzionismo israeliano l’ha resa inevitabile”, ha denunciato Tom Fletcher, responsabile umanitario Onu.
Tel Aviv ha reagito respingendo le accuse e bollando il rapporto come “falso, parziale e basato su dati di Hamas”. Ma l’Ipc ha replicato con fermezza: i criteri applicati sono universali e validati scientificamente.
Mentre la fame divora Gaza, Israele intensifica le operazioni militari. Il ministro della Difesa Israel Katz ha approvato i piani per “sconfiggere Hamas” con l’invasione di Gaza City, avvertendo che “si apriranno le porte dell’inferno”. Nelle ultime ore, bombardamenti e demolizioni hanno ucciso decine di civili, tra cui intere famiglie rifugiate in scuole e tende improvvisate.
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