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Pisa, biopsia su Marah Abu Zuri: morta per denutrizione 19enne palestinese, smentita versione israeliana secondo cui aveva leucemia - VIDEO

La 19enne palestinese morta a Pisa non era malata di tumore: Israele mentiva, Marah è stata uccisa dalla fame e dall’assedio a Gaza; i funerali a San Giuliano Terme sono stati molto partecipati

21 Agosto 2025

Si sono tenuti a San Giuliano Terme i funerali di Marah Abu Zuri, la 19enne palestinese arrivata a Pisa per ricevere urgenti cure. Cure che, però, non sono bastate: la giovane è morta sabato 16 agosto per denutrizione. La biopsia ha infatti confermato il quesito diagnostico, smentendo completamente la versione israeliana che la voleva malata di leucemia.

Pisa, biopsia su Marah Abu Zuri: morta per denutrizione 19enne palestinese, smentita versione israeliana secondo cui aveva leucemia

I risultati della biopsia midollare effettuata all’ospedale di Pisa hanno smentito la versione diffusa da Israele sulla morte di Marah Abu Zuri, la ragazza palestinese di 19 anni arrivata in Italia da Gaza per curarsi. L’ente israeliano Cogat, subito dopo il decesso avvenuto il 16 agosto, aveva parlato di “morte per leucemia”. Ma gli esami condotti dai medici toscani hanno escluso definitivamente la presenza di un tumore del sangue.

La verità, certificata dai referti, racconta un’altra storia: Marah è morta di fame e di privazioni, vittima diretta delle condizioni disumane imposte dall’assedio israeliano su Gaza. Denutrita, pesava appena 35 chili al momento del ricovero, dopo aver vissuto mesi nutrendosi soltanto di tè e qualche biscotto. La sua casa e la sua scuola erano state distrutte dai bombardamenti e la famiglia costretta a vivere in una tenda sulla spiaggia.

Le cause della morte parlano chiaro: cachessia, insufficienza respiratoria acuta e arresto cardiaco. Un quadro clinico di deperimento estremo, conseguenza della malnutrizione e delle condizioni di vita impossibili a Gaza, dove cibo e acqua sono da mesi usati come arma di guerra. “Marah non aveva la leucemia. È arrivata in Italia troppo tardi, uccisa dalla fame”, ha spiegato la professoressa Sara Galimberti, direttrice dell’Ematologia del Santa Chiara di Pisa.

Ai funerali di San Giuliano Terme, centinaia di persone hanno abbracciato la madre Nabilia, che ha denunciato: “Mia figlia rappresenta la sofferenza di tutta la Palestina. Ho lasciato la mia terra per curarla, ma è morta di genocidio”. Bandiere palestinesi, kefiah e slogan hanno riempito la piazza, trasformando la cerimonia in un grido politico contro le responsabilità di Israele e il silenzio complice dell’Occidente.

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