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Morta in ospedale a Pisa 20enne arrivata da Gaza per ricevere cure: "Estremamente defedata e malnutrita", ma il Cogat mescola le carte: "Malata di leucemia"

Marah Abu Zuhri è morta "per crisi respiratoria acuta e arresto cardiaco", con un quadro clinico reso precoce dalla profonda malnutrizione. Ma per Israele la paziente "aveva la leucemia e la diagnosi di cancro è stata omessa"

18 Agosto 2025

Morta in ospedale a Pisa 20enne arrivata da Gaza per ricevere cure: "Estremamente defedata e malnutrita", ma il Cogat mescola le carte: "Malata di leucemia"

Civili palestinesi arrivano all'aeroporto militare di Ciampino (LaPresse)

È morta sabato 16 agosto, a poco meno di due giorni dall'arrivo in Italia, Marah Abu Zuhri, la giovanissima donna palestinese giunta nella notte tra il 13 e il 14 agosto scorsi e portata all'ospedale di Pisa in stato di deperimento e malnutrizione. La ragazza, 20enne, faceva parte del gruppo di palestinesi evacuati e imbarcati su tre voli speciali dell'Aeronautica militare diretti in Italia, ma al suo arrivo le condizioni sono subito parse gravi. Secondo quanto riportato dalla Direttrice dell'Unità di ematologia di Pisa Sara Galimberti, la ragazza era a tal punto "defedata" e malnutrita che verteva in "condizioni di completo allettamento". Uno stato fisico non sorto dal nulla ma risalente a molto tempo prima, e probabilmente inficiato anche da un'altra "malattia sottostante, misdiagnosticata o mai diagnosticata".

Morta in ospedale a Pisa 20enne arrivata da Gaza per ricevere cure: "Estremamente defedata e malnutrita", ma il Cogat mescola le carte: "Malata di leucemia"

Il fatto - Marah Abu Zuhri era partita, insieme alla madre, da Elat, a Sud di Israele, a bordo di un C130J dell'Aeronautica italiana poi atterrato allo scalo della 46esima brigata aerea. Operazione massiccia, che ha tratto in salvo circa 120 persone di cui 31 bambini. Subito però, per Marah, era seguito il trasferimento d'urgenza all'ospedale universitario di Cisanello, avvolta in una coperta termica, dove il quadro clinico era apparso complesso: "Aveva vari parametri alterati di tipo coagulativo ma anche proteine molto basse e per questo abbiamo subito fatto una consulenza col nutrizionista e iniziato subito una nutrizione ipercalorica ad hoc". Ma nel pomeriggio del 15 agosto scorso lo stato di salute è precipitato: valori di saturazione ossigeno in peggioramento, intubazione, arresto cardiaco. Questo appena 36 ore dopo il ricovero. "Marah - conclude Galimberti - è morta per crisi respiratoria acuta e arresto cardiaco". Una situazione complessa, dove però lo spettro della fame e della carestia a Gaza si traducevano esplicite sul corpo della 20enne.

Ma per Oren Marmorstein, portavoce del Ministro israeliano per gli Affari Esteri, la parola "malnutrizione", correlata alla vicenda di Marah, sarebbe inesatta. Secondo il COGAT, infatti, l'organismo del Ministero della Difesa israeliano che si occupa di coordinare le questioni umanitarie a Gaza, Marah Abu Zuhri era "malata di leucemia" e - si legge sul Times of Israel - "la diagnosi di cancro era stata omessa dai rapporti sulla sua morte". In altre parole, per Israele la morte della giovane 20enne sarebbe correlata al tumore leucemico, mentre "I media italiani - riporta il Times of Israel - hanno affermato che soffriva di grave malnutrizione, nonostante l'ospedale non ne avesse parlato". A supporto di quello che solo apparentemente è un cavillo di forma, il COGAT ha pubblicato su X il documento rilasciato dall'ospedale Nasser di Khan Younis (Gaza Sud) dove si afferma che la donna soffriva di leucemia, aggiungendo inoltre che l'evacuazioine di Marah in Italia "Sarebbe potuta avvenire prima perché Israele aveva proposto diverse possibili date per il trasferimento". Non è stato però chiarito il motivo di tale ritardo.

"In un primo momento - è intervenuta Galimberti sul caso - si pensava che avesse una leucemia acuta molto grave, ma dopo opportune indagini abbiamo dimostrato che non ce l'avesse. I primi due test che abbiamo fatto in tempo a fare hanno dato esito negativo. Presentava proteine basse e un quadro di deperimento che io non posso stabilire se fosse dovuto alla malnutrizione o a una malattia che non abbiamo potuto scoprire". Sul corpo della giovane vittima la famiglia non ha autorizzato l'autopsia, circostanza confermata anche dalla Procura che, non ravvisando alcun reato, non ne ha disposto l'esame.

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