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Parolin contro Meloni sul riconoscimento dello Stato di Palestina: “Perché prematuro riconoscerlo? Per Vaticano è soluzione”

Parolin ha poi rivolto un messaggio al governo israeliano: “Tocca a Israele trovare la maniera che gli errori non si ripetano. Se si vuole si può trovare la maniera”

28 Luglio 2025

Parolin contro Meloni sul riconoscimento dello Stato di Palestina: “Perché prematuro riconoscerlo? Per Vaticano è soluzione”

Meloni-Parolin Fonte: Farodiroma

Il Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, prende posizione sul tema del riconoscimento dello Stato di Palestina e si scaglia contro chi, come la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ritieneprematurala mossa. “Ma perché prematuro? Per noi è la soluzione”, ha detto il porporato, ribadendo la linea della Santa Sede in favore della nascita di due Stati autonomi.

Parolin contro Meloni sul riconoscimento dello Stato di Palestina: “Perché prematuro riconoscerlo? Per Vaticano è soluzione”

Nel corso di un evento a Roma, Parolin non ha lasciato spazio a interpretazioni: “Secondo noi la soluzione passa attraverso il dialogo diretto tra le parti in vista della costituzione di due realtà statali autonome”. Parole che smentiscono la prudenza espressa dal governo italiano e rafforzano la posizione del Vaticano, che sostiene da tempo la creazione di uno Stato palestinese accanto a quello israeliano, entrambi sicuri e sovrani.

Una risposta netta anche a chi, come il presidente francese Emmanuel Macron, ha aperto al riconoscimento solo recentemente. “Da mo’, come dite voi, che l’abbiamo riconosciuto lo Stato di Palestina: per noi quella è la soluzione”, ha detto Parolin con tono deciso ma colloquiale, sottolineando che per la Santa Sede il riconoscimento non è né una novità né un azzardo, ma un passo necessario verso una pace stabile.

Sollecitato sul ruolo dei Paesi del G7, il cardinale ha aggiunto: “Credo di sì, per noi questa è la formula”, riferendosi alla necessità di un riconoscimento condiviso e coordinato da parte delle grandi potenze. Ma non nasconde le difficoltà del momento: “Certo che diventa sempre più difficile per la situazione che si è creata in Cisgiordania. Questo non aiuta dal punto di vista pratico la realizzazione dello Stato di Palestina”.

Uno spiraglio di speranza arriva dalla diplomazia internazionale: “Mi pare che a New York ci sarà una conferenza promossa da Francia e Arabia Saudita per trovare i termini pratici, speriamo porti risultati”.

Parolin ha poi rivolto un messaggio al governo israeliano: “Tocca a Israele trovare la maniera che gli errori non si ripetano. Se si vuole si può trovare la maniera”. Parole pronunciate commentando i risultati dell’indagine israeliana sull’attacco alla chiesa della Sacra Famiglia a Gaza. “Io non ho altri elementi per fare una valutazione differente, non abbiamo potuto fare un’indagine indipendente guidata da noi o da altre realtà autonome. Prendiamo come buoni i risultati offerti dal governo israeliano”, ha affermato, invitando però alla massima attenzione: “Si ha l’impressione che questi errori si stiano ripetendo… bisognerà porre una particolare attenzione per evitare che i luoghi di culto e le istituzioni umanitarie possano essere di nuovo colpite dalla violenza”.

Infine, ha ricordato che la Santa Sede continua a mantenere un rapporto diretto con il Patriarcato latino di Gerusalemme: “C’è un contatto continuo e una collaborazione forte”.

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