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Air India, la rivelazione dell’esperto di sicurezza aerea Mohan Ranganathan sul pilota Sumeet Sabharwal: “Era depresso, voleva farla finita”

Il pilota, a quanto pare, aveva già richiesto un congedo prolungato a causa di problemi di salute mentale e, secondo alcune fonti, anche un permesso per lutto in seguito alla morte della madre

16 Luglio 2025

Air India, la rivelazione dell’esperto di sicurezza aerea Mohan Ranganathan sul pilota Sumeet Sabharwal: “Era depresso, voleva farla finita”

Sumeet Sabharwal Fonte: X @RShivshankar

"Era depresso, voleva farla finita”, racconta il Capitano Mohan Ranganathan, uno dei più autorevoli esperti di sicurezza aerea in India, ha sollevato gravi interrogativi sulle condizioni psicologiche di Sumeet Sabharwal, il comandante del volo Air India 171 precipitato il 12 giugno. L’aereo, un Boeing 787 Dreamliner, si è schiantato pochi istanti dopo il decollo, provocando la morte di 241 persone a bordo e di altre 19 a terra. Ora, le indagini si concentrano sulle condizioni mentali del pilota e su un possibile movente dietro l’azione che ha portato alla tragedia.

Air India, la rivelazione dell’esperto di sicurezza aerea Mohan Ranganathan sul pilota Sumeet Sabharwal: “Era depresso, voleva farla finita”

Mentre proseguono le indagini sul disastro aereo avvenuto lo scorso 12 giugno, gli inquirenti stanno ora analizzando anche le cartelle cliniche dei piloti. L'attenzione si concentra in particolare sullo stato mentale del Capitano Sabharwal, veterano con oltre 8.200 ore di volo, che avrebbe avuto problemi di salute mentale, secondo quanto riferito da più colleghi all'interno della compagnia.

Il Boeing 787 Dreamliner si è schiantato pochi secondi dopo il decollo su un’area densamente abitata di Meghani Nagar, provocando la morte di 241 persone a bordo e di altre 19 sul terreno. Secondo le prime ricostruzioni tecniche, due interruttori del carburante nella cabina di pilotaggio risultavano disattivati subito dopo la partenza, portando a una drammatica perdita di potenza.

La dinamica è particolarmente inquietante perché la “funzione di blocco” degli interruttori richiede un’azione volontaria e non può essere attivata per errore. Gli investigatori stanno dunque valutando l'ipotesi che dietro questo gesto ci possa essere stato un disturbo psicologico non adeguatamente gestito.

L’esperto di sicurezza aerea Mohan Ranganathan ha spiegato al Daily Telegraph che “diversi” colleghi di Sabharwal avevano notato il suo stato di disagio. Il pilota, a quanto pare, aveva già richiesto un congedo prolungato a causa di problemi di salute mentale e, secondo alcune fonti, anche un permesso per lutto in seguito alla morte della madre. Tuttavia, secondo l’esperto, Air India lo avrebbe “autorizzato per motivi di salute” prima del tragico volo.

Ora la commissione investigativa dovrà chiarire se la compagnia fosse pienamente consapevole delle condizioni del comandante e se siano stati rispettati tutti i protocolli di idoneità psicofisica. Un punto cruciale per capire se questa strage potesse essere evitata.

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