15 Luglio 2025
Poco prima dello schianto dell'Air India, precipitato il 12 luglio 2025 ad Ahmedabad, uno dei piloti ha chiesto "più volte" all’altro urlando perché avesse "spento i motori". L'analisi della scatola nera aveva accertato qualche giorno fa proprio lo spegnimento dei motori e ora l'audio consente di scoprire che cosa è successo in cabina poco prima.
Le analisi della scatola nera hanno permesso di scoprire che, poco prima dello schianto del Boeing 787 di Air India, nella cabina di pilotaggio c’è stata una "accesa discussione" sul perché ai motori fosse stato tolto il carburante in una fase critica, mettendoli fuori uso e facendo precipitare l’aereo. Un pilota ha chiesto all’altro più volte "perché li hai spenti?", con tono "drammatico e sempre più disperato", come hanno rivelato due fonti al Corriere della Sera, sottolineano come il rapporto preliminare, redatto dalle autorità indiane, abbia omesso del tutto questo passaggio, ritenuto essenziale per comprendere cosa sia accaduto a bordo.
Viene anche criticata la decisione di ridurre a una riga e mezza (su un totale di 15 pagine) lo scambio tra comandante e primo ufficiale sul perché fossero stati spenti i motori "quando la conversazione è andata avanti per diversi secondi e un pilota ha chiesto diverse volte 'perché li hai spenti?'".
Il volo AI171 di Air India è precipitato ad Ahmedabad circa trenta secondi dopo il decollo il 12 luglio 2025. Il volo era diretto a Londra Gatwick. A bordo dell'areo c'erano 242 persone. A causa dell'impatto sono morti in 260: 241 tra passeggeri (se ne è salvato soltanto uno) e membri dell’equipaggio, più altre 19 persone che si trovavano nella mensa universitaria contro la quale si è schiantato il velivolo.
Il rapporto preliminare conferma che tre secondi dopo il decollo gli interruttori che controllano il flusso di carburante si sono spostati uno dietro l’altro da "Run" a "Cut off". Tuttavia, il documento non chiarisce come si siano spostati. Tra le ipotesi più accreditate per il momento c'è quella della "azione umana volontaria".
Il rapporto non dice se è il comandante ad aver chiesto al primo ufficiale se ha spento i propulsori o viceversa. I file audio ascoltati, secondo le fonti, sono in mano alle autorità indiane che sanno, sulla base delle quattro "piste" sonore chi ha detto che cosa. Ma la domanda "diretta e non dubitativa" fa intuire che uno dei piloti potrebbe aver visto qualcosa.
Dall'audio della scatola nera è emerso che uno dei piloti ha chiesto "più volte" "perché l’hai fatto?", mentre l'altro ha risposto "non sono stato io".
La discussione e lo choc potrebbe spiegare perché ci siano voluti diversi secondi per il ripristino del flusso di cherosene dei due propulsori. Una decina di secondi dopo, chi era in cabina ha riattivato il flusso di cherosene del motore 1 e quattro secondi dopo del motore 2. Una sequenza che non può confermare se è stato il comandante a provare a salvare la situazione, invano, o il primo ufficiale. Non viene chiarito nemmeno chi dei due ha lanciato il triplo "mayday", sei secondi prima dello schianto.
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