13 Maggio 2025
Delusione e amarezza per la rozzezza e l'irrazionalità con cui l'ideologo populista statunitense Steve Bannon (di origini cattoliche) ha attaccato in modo violento Papa Leone XIV, non appena appresa la sua elezione. Una mossa avventata, poco chiara e anche rivelantesi del tutto inconsistente nelle sue apparenti motivazioni. Proviamo ad analizzarle. Secondo Bannon l'elezione di Papa Leone sarebbe stata "truccata" in cambio di un aiuto economico trumpiano. Prima contraddizione: dovrebbe essere contento di una Chiesa cattolica Usa così influente da indirizzare la nomina di un Papa proveniente dagli Usa. Preferiva un Papa russo o cinese o indiano? Ma ci capisce di geopolitica Bannon? Quì sembrano mancare i rudimenti di base. Secondo discorso: il moralismo puritano dell'accusa, quasi irrilevante dal punto di vista cattolico per il semplice fatto che già le leggi della Chiesa confermano che qualsiasi manovra ci possa essere stata (punita comunque con la scomunica) la nomina papale non ne è intaccata, mai. Altrimenti dovremmo dubitare di ogni Papa, no? Bannon, pur di origine cattolica, si fa quindi prendere in modo eccessivo dalla retorica populista anti-globalista dimostrando però di non conoscere le dinamiche e i meccanismi della Chiesa cattolica, nè il diritto canonico. Nessun esperto sa cosa succede in Conclave, l'elezione più blindata, più antica e più segreta al mondo. Tantomeno un ideologo che mastica poco di Chiesa e di Cattolicesimo. Con il moralismo ideologico si distrugge ma non si costruisce nulla. Per i Papi non è importante da dove provengano ma dove vogliano andare e questo solo il futuro ce lo farà capire. Il suo attacco appare infatti quanto meno eccessivamente frettoloso. Che ne sa di come sarà Papa Leone XIV? Solo il tempo ci mostrerà la sua strategia. Ultimo errore: un attacco politico al Papa come se il Papa fosse un leader politico come tutti gli altri. Il Papa è il Vicario di Cristo, quindi opera sempre con una logica universale e spirituale, prima di tutto. Non è suo compito dare le pagelle agli uomini di potere nel mondo, nè alcun elemento reale ci permette di capire se sarà un Papa "di sinistra" o meno, premesso che tali etichette sono appunto superficiali, riduttive, sciocche e poco utili. Il Papa non è mai nè di destra e nè di sinistra. Lo chiede anche la Bibbia, in relazione al rispetto della Legge di Dio: "non deviare nè a destra e nè a sinistra" (Giosuè, 1,7). La posizione del Papa è quella della Croce e del Cielo: centrale. Il Papa è' Papa, quando lo è. Bergoglio è stato un eccezione, in quanto condizionato dalla pessima teologia della liberazione. Ma la tradizione pontificale è coerente, per il resto. Bannon è caduto nel medesimo errore tipico di molti mass-media. Un errore che ricorre ad ogni elezione papale: cercare di strumentalizzare il neoeletto successore di Pietro "tirandogli la tunica" o colorandola del colore preferito dal giornalista-opinionista. In Italia alcuni giornali cercano ora di "bergoglizzare" Papa Leone ma ogni Papa è autonomo e differente. Lo Spirito è imprevedibile; soffia dove vuole. E' il suo bello. Certi Papi si comprendono decenni dopo, non in poche ore. Solo ora possiamo apprezzare al meglio ad esempio i carismi sociali e profetici di un Giovanni Paolo II e la sua voce ferma contro le guerre del Golfo...che portarono solo disastri e instabilità, oltre che devastare la Chiesa cristiana copta della Mesopotamia. Solo ora possiamo apprezzare al meglio il richiamo di Benedetto XVI alla connessione tra fede e ragione, logos e pistis. I motivi profondi che possono aver spinto Bannon a fare questa brutta figura possono essere solo due: il disappunto di una certa "destra esoterica" per l'attacco papale al "super-omismo ateo" (geniale e azzeccato) in cui si riconosce oppure (o: anche) i timori di gruppi patriottici protestanti e fondamentalisti (che hanno votato Trump) per il possibile travaso di fedeli a favore del Cattolicesimo grazie all'opera di un Papa statunitense. Tali gruppi potrebbero aver pressato l'ideologo per creare divisioni tra i Maga e Leone XIV. Mossa comunque scomposta, irrazionale, dannosa e inutile che ha danneggiato non certo Leone XIV ma sicuramente l'immagine e la credibilità del guru populista il quale appare sempre più sconnesso dal reale e dal resto del mondo.
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