30 Aprile 2025
Fonte: imagoeconomica
Le forze di difesa israeliane, l'Idf, sarebbero pronte a richiamare migliaia di riservisti in previsione di una "espansione dei combattimenti nella Striscia di Gaza". Questo è quanto riportato da alcuni media israeliani, tra cui il quotidiano Haaretz e il sito di informazione Ynet. I militari sarebbero dislocati non solo nella Striscia, ma anche in Libano, in Siria e in Cisgiordania.
Secondo quanto riportato, l’esercito israeliano si prepara a richiamare decine di migliaia di riservisti in vista di "un’espansione significativa delle operazioni nella Striscia di Gaza". I piani prevedono anche lo schieramento di truppe in Libano, Siria e Cisgiordania. I riservisti richiamati andranno a sostituire le unità regolari, che verranno spostate a sud per prepararsi alle operazioni a Gaza. Alcuni riservisti saranno comunque direttamente coinvolti nei combattimenti nella Striscia.
Secondo quanto riportato da Ynet, una fonte interna all'Idf ha riferito che Lunedì, una fonte della sicurezza ha dichiarato che "diverse figure di primo piano nel governo hanno chiesto al gabinetto di sicurezza di approvare subito l’espansione dell’offensiva", ma la decisione è stata rinviata per lasciare spazio ai "negoziati sul rilascio degli ostaggi". Il premier Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant intenderebbero esplorare i canali diplomatici prima di procedere con l’intensificazione militare. "La ragione per cui non abbiamo lanciato un’offensiva immediata alla fine del cessate il fuoco – ha spiegato la fonte – è stata proprio quella di consentire trattative per il rilascio degli ostaggi. Ma la nostra pazienza non è infinita".
Nel frattempo, il primo ministro Netanyahu ha dichiarato domenica, durante un evento a Gerusalemme, che Israele manterrà il controllo militare su Gaza anche dopo la guerra, escludendo il ritorno dell’Autorità Nazionale Palestinese. “Hamas non farà parte del futuro della Striscia – ha affermato – e non lo farà neanche l’ANP, che come Hamas ha giurato la distruzione dello Stato di Israele”. Netanyahu ha sottolineato che il proseguimento delle operazioni è rallentato dalla questione degli ostaggi, ancora 24 secondo i dati ufficiali. “Dobbiamo porre fine alla guerra, riportare a casa i nostri ostaggi e distruggere Hamas”, ha dichiarato.
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