17 Febbraio 2025
Mira Awad è la cantante "spacciata per palestinese", salita sul palco del Teatro Ariston a Sanremo 2025 insieme alla collega israeliana Noa. Le due hanno interpretato la canzone "Imagine" e il loro duetto è stato pensato per "promuovere il dialogo tra israeliani e palestinesi". Tuttavia lei non è una vera palestinese e proprio sulle sue origini e sul suo stretto legame con Israele sono sorte moltissime polemiche.
In passato Mira Awad rappresento Israele all'Eurovision, interpretò in un musical una soldatessa delle Idf e fu rifiutata dagli stessi palestinesi in alcune occasioni.
Mira Awad, all’anagrafe Mīrā ’Anwar ‘Awaḍ, è una cantante, attrice e autrice "palestinese" con cittadinanza israeliana. Nata a Rameh, città araba nel distretto settentrionale di Israele, l’11 giugno 1975, ha studiato musica e recitazione sin da quando era giovanissima. Ha raggiunto la celebrità in Israele grazie alla serie televisiva Arab Labor, andata in onda dal 2007. Ha recitato in film e musical. In “Un altro posto, una città sconosciuta” ha interpretato una soldatessa dell'esercito israeliano. Mira ha anche partecipato alla versione israeliana di Ballando con le stelle. Come cantante, ha pubblicato tre album in studio: Bahlawan (Acrobat) nel 2009, There Must Be Another Way (con Noa) nello stesso anno e All My Faces nel 2011.
Mira Awad spesso promuove il dialogo tra israeliani e palestinesi, tuttavia in diverse occasioni è stata contestata per il suo stretto legame con Israele. Nel 2009, lei rappresentò Israele all'Eurovision song contest con il brano There Must Be Another Way. Anche per questo la sua partecipazione a Sanremo, in qualità di rappresentante palestinese, ha sollevato molte polemiche.
Awad, inoltre, è spesso stata criticata dalla comunità araba e palestinese che non si vede rappresentata in lei, come accaduto nel 2010 quando in molti si erano risentiti per la sua partecipazione richiesta a Londra al 62esimo anniversario del giorno dell'indipendenza di Israele organizzato dalla Federazione sionista, "giorno che per uno che è veramente palestinese è la Nakba", come ricorda Paola Ceccantoni.
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