25 Dicembre 2024
Donald Trump (fonte foto Lapresse)
Donald Trump ha promesso che quando tornerà ad essere presidente degli Stati Uniti aumenteranno le condanne a morte. Il tycoon repubblicano ha dichiarato che, quando assumerà di nuovo il potere il 20 gennaio, darà ordine al suo Dipartimento di Giustizia di "perseguire con forza" la pena di morte per proteggere gli americani da "violenti stupratori, assassini e mostri".
La dichiarazione di Trump sulla sua piattaforma di social media Truth Social è stata una risposta all'annuncio di lunedì 23 dicembre del presidente uscente Joe Biden, in cui comunicava di aver commutato le sentenze di 37 dei 40 detenuti federali nel braccio della morte, convertendoli in ergastolo senza condizionale.
“Condanno fermamente questi assassini, provo dolore per le vittime dei loro crimini orribili e soffro insieme alle famiglie che hanno subito perdite irreparabili,” aveva dichiarato il presidente degli Stati Uniti nel comunicato diffuso lunedì. “Ma, guidato dalla mia coscienza e dalla mia esperienza come pubblico difensore, presidente della Commissione Giustizia del Senato, vicepresidente e ora Presidente, sono sempre più convinto che dobbiamo fermare l’uso della pena di morte a livello federale".
La clemenza, tuttavia, non era stata estesa a tre condannati per crimini di terrorismo o massacri motivati dall’odio: Dzhokhar Tsarnaev, responsabile dell’attentato alla maratona di Boston del 2013; Dylann Roof, autore della strage nella chiesa afroamericana di Charleston nel 2015; e Robert Bowers, che nel 2018 uccise 11 fedeli in una sinagoga di Pittsburgh.
"Non appena sarò inaugurato, darò ordine al Dipartimento di Giustizia di perseguire con forza la pena di morte per proteggere le famiglie e i bambini americani da stupratori, assassini e mostri violenti", ha affermato Trump. "Non ha senso. I familiari e gli amici (delle vittime) sono ancora più devastati. Non possono credere a quello che sta succedendo!", ha aggiunto, promettendo: "Saremo di nuovo una nazione di legge e ordine!".
La decisione di Biden è arrivata a poche settimane dall’insediamento alla Casa Bianca del presidente eletto Donald Trump, previsto per il 20 gennaio 2025. Il tycoon non hai mai nascosto di essere favorevole alla pena di morte. Il repubblicano ha fatto ripartire le esecuzioni federali durante il suo primo mandato, dal 2017 al 2021, dopo una pausa di quasi 20 anni. A differenza sua Biden, che si è candidato alla presidenza opponendosi alla pena di morte, aveva sospeso le esecuzioni federali quando è entrato in carica nel gennaio 2021 e la decisione di commutare la pena di 37 prigionieri è stata presa proprio per evitare un'ondata di esecuzioni quando Trump sarebbe tornato alla Casa Bianca.
Il repubblicano è un fervente sostenitore delle iniezioni letali. Durante la sua campagna elettorale il tycoon ha chiesto di estendere il campo di applicazione della pena di morte, in particolare agli immigrati condannati per omicidio di cittadini americani e ai trafficanti di droga e di esseri umani. Le ultime esecuzioni federali sono avvenute proprio alla fine della presidenza Trump. Dopo una pausa di 17 anni, tra il 14 luglio 2020 e il 16 gennaio 2021 sono stati messi a morte 13 condannati, più delle dieci amministrazioni precedenti messe insieme.
Su circa 2.300 prigionieri nel braccio della morte negli Stati Uniti, solo 40 erano stati condannati dalla giustizia federale. Ventisette Stati Usa mantengono la pena di morte, mentre altri 23 e il Distretto di Columbia l'hanno abolita. Quest'anno in tutto sono state effettuate 25 esecuzioni, mantenendo livelli storicamente bassi. Il 76% di queste esecuzioni è avvenuto in quattro Stati: Alabama, Missouri, Oklahoma e Texas.
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