25 Novembre 2024
Thoedor Meron tra i giuristi consulenti del Procuratore della Corte Penale Internazionale Karim Khan che hanno condannato il premier israeliano Netanyahu per il genocidio in corso a Gaza.
Il giurista 94enne, nato in Polonia e naturalizzato statunitense, era stato scelto per la sua autorevolezza e per la conoscenza diretta della "fattispecie di reato". Meron ha, infatti, vissuto sulla propria pelle l'esperienza del genocidio. Sopravvisse all'Olocausto, dopo quattro anni di prigionia nel campo di concentramento nazista di Auschwitz.
Rimasto orfano e privo di istruzione, Meron emigrò all'età di 15 anni nella Palestina mandataria. Per molti anni, non volle affrontare ciò che realmente aveva vissuto in Polonia, imbarazzato dal fatto di essere stato una vittima.
Dopo la laurea in Legge all'Università Ebraica di Gerusalemme, entrò a far parte Missione permanente dello Stato di Israele presso le Nazioni Unite a New York. Sin da subito si occupò della questione dei rifugiati palestinesi, spesso intavolando numerosi bracci di ferro con le autorità israeliani, per trovare una soluzione per coloro che si trovarono costretti ad abbandonare la loro terra a seguito della Nakba.
Dopo aver interrotto la sua carriera nel servizio estero dello stato ebraico, decise di lasciare Israele in modo permanente per gli Stati Uniti, in quanto impossibilitato ed ostacolato dal governo del suo paese nel trovare una soluzione alla situazione del popolo palestinese. Nelle sue memorie scriveva della "crescente percezione che i diritti umani dei singoli palestinesi, così come i loro diritti ai sensi della Quarta Convenzione di Ginevra, siano violati e che la colonizzazione di territori popolati da altri popoli non possa più essere accettata ai nostri tempi".
Con l'istituzione della Corte Penale Internazionale, Meron contribuì a redigere le disposizioni sui crimini di guerra e sui crimini contro l'umanità. L'apporto del giurista ebreo fu fondamentale per chiarire che il mandato della CPI fosse quello di ritenere gli individui come responsabili dei crimini di guerra e dei crimini contro l'umanità, non gli stati o i collettivi. Da qui, la consulenza e il motivo per cui il Procuratore della CPI Karim Khan non abbia scelto di accusare Israele, ma Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant per aver commesso i crimini.
La lezione che Meron ha tratto dal genocidio che ha ucciso la sua famiglia e rubato la sua infanzia non è che l’Olocausto è stata una tragedia solo per il popolo ebraico, ma per l’umanità. Ripone la sua speranza nel fatto che il "mai più" non si applichi solamente agli ebrei, ma a tutti gli esseri umani, compreso il popolo palestinese.
La scelta di sostenere l'accusa di Netanyahu per aver commesso dei crimini di guerra e dei crimini contro l'umanità è legata, per Meron, alla volontà di "garantire giustizia alle vittime palestinesi".
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