28 Febbraio 2024
Fonte: flickr
Sono 29.878 i morti dal 7 ottobre scorso, giorno dell'inizio della guerra in Medio Oriente. Mentre Biden e gli altri presidenti di Stati nazionali sperano in un cessate il fuoco nel giro di pochi giorni, Onu e Save the Children lanciano l'ennesimo allarme: a Gaza il rischio carestia è sempre più un concreto e almeno un quarto dei residenti rischia di morire di fame.
A causa della guerra sono morte quasi 30mila persone: 29.878 per l'esattezza. Almeno un quarto della popolazione di Gaza – 576.000 persone – è a un passo dalla morte per fame e praticamente l’intera popolazione ha un disperato bisogno di cibo, con il risultato che i camion degli aiuti vengono saccheggiati da persone affamate, dicono i massimi funzionari delle Nazioni Unite.
I funzionari dell'ufficio umanitario dell'ONU e le organizzazioni alimentari e agricole delle Nazioni Unite hanno dipinto un quadro terribile: 2,3 milioni di persone a Gaza si trovano ad affrontare livelli di crisi alimentare tali che l'ordine pubblico va in frantumi - soprattutto nel nord della Striscia, dove il cibo è sempre più scarso. Ramesh Ramasingham, coordinatore umanitario delle Nazioni Unite, ha dichiarato al Consiglio di Sicurezza dell'ONU che "c'è un'alta probabilità di ulteriore deterioramento della situazione". Ha aggiunto che oltre un quarto della popolazione di Gaza è vicino a morire di fame, 1 bambino su 6 sotto i due anni nel nord di Gaza soffre di "malnutrizione acuta e deperimento fisico". Carl Skau, vicedirettore esecutivo del Programma Alimentare Mondiale, ha affermato che a Gaza c'è "il peggiore livello di malnutrizione infantile al mondo." E ha avvertito che "se non cambia nulla, una carestia è imminente nel nord di Gaza".
Save the Children chiede un cessate il fuoco immediato e definitivo in Medioriente per salvare e proteggere le vite dei bambini a Gaza, e soprattutto che le parti coinvolte rispettino al diritto internazionale umanitario. La denuncia della Ong arriva dopo quella dell'Onu: nel testo di Save the Children viene specificato che il tempo sta per scadere per i bambini di Gaza, mentre si susseguono notizie relative al fatto che iniziano a morire a causa della malnutrizione, mentre Israele continua a imporre restrizioni che impediscono la consegna sicura degli aiuti. "Un bambino su sei nel nord di Gaza è gravemente malnutrito e le Nazioni Unite hanno riferito che alcune scorte di cibo potrebbero esaurirsi nei prossimi due giorni" si legge. La Ong poi sottolinea che con il collasso delle comunicazioni e l’impossibilità di far arrivare gli aiuti - in particolare nelle aree settentrionali di Gaza, dove i civili sono a più alto rischio di morire di fame - i casi riportati sono probabilmente la punta dell'iceberg.
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