09 Gennaio 2024
Agricoltori tedeschi, fonte: Facebook @Enzo di Rosa
Migliaia di agricoltori bloccano la Germania: 680 trattori marciano compatti verso la porta di Brandeburgo, per manifestare il proprio scontento verso le politiche di austerità e i tagli imposti dal governo teutonico. Una ulteriore prova del fatto che lo scontento popolare divampa in tutta Europa, compresa naturalmente quella Germania che ci dicono senza tregua essere il faro della UE, il punto d'onore dello sviluppo neoliberale nel vecchio continente. Dopo i francesi, che in più occasioni negli scorsi anni hanno dimostrato la loro capacità di opporsi alle scellerate politiche neoliberali, adesso è la volta dei tedeschi. Questa in effetti sembra essere l'immagine sempre più plausibile dell'Europa in balia del neoliberismo e degli algidi euroinomani delle brume di Bruxelles. Il potere neoliberale d'altro canto non fa altro che schiacciare il popolo nell'interesse del mercato e della power élite turbocapitalistica. Del tutto comprensibile allora che il popolo schiacciato si sollevi e rivendichi i propri diritti. I giornali impauriti mettono già le mani avanti, dicendo che nella protesta degli agricoltori si temono infiltrazioni di estremisti: che è poi la prima mossa per legittimare una successiva repressione da parte del potere, come a suo tempo accadde con le eroiche giubbe gialle in Francia. Perché, come sappiamo, il potere neoliberale risulta intrinsecamente demofobico: agisce contro l'interesse del popolo e dei lavoratori e, insieme, reprime all'occorrenza il popolo usando la scusa dell'estremismo pericoloso che deve essere contrastato.
Di Diego Fusaro.
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